Il fatto
01.07.2025 - 09:30
Doveva essere l’ultima estate. La notizia dell’imminente chiusura l’aveva data proprio lo staff dello storico Circolo Arci nei primi giorni di maggio, cogliendo tutti di sorpresa. Un post annunciava: ‘Anche le saghe più epiche, prima o poi, devono scrivere il loro finale. Dopo 16 anni ci sembra giusto che questo ultimo capitolo sia scritto dai suoi veri protagonisti: voi.
Che siate passati al Sottoscala9 una volta per sbaglio o che ci abbiate passato la vita, è arrivato il momento di salutarci’.
Doveva essere l’ultima estate, e invece sembra sia solo l’inizio di una nuova storia che racconta di un luogo lontano dai circuiti commerciali, baluardo della cultura indipendente, che ha ospitato tanta musica, spettacoli, emozioni, feste, battaglie a difesa dei diritti. Un locale, il Sottoscala9, senza dubbio capace di distinguersi e che adesso prova a svegliare dal torpore una comunità da troppo tempo stanca e rassegnata. Cinque gruppi di volontari sono già al lavoro e lanciano un appello alla cittadinanza: “Diamoci Sotto”. L’esortazione identifica il crowdfunding attivo da oggi su GoFundMe, con il link di riferimento per partecipare alla raccolta fondi straordinaria (QUI il link), un modo per contribuire a rilanciare il Circolo nel segno del futuro e nel ricordo di una identità ben definita.
Identità scritta anche dai tanti ospiti che hanno animato il S9 con oltre quattromila eventi organizzati in sedici anni che si sono svolti in viale Petrarca (dove tutto ha avuto inizio nel 2009, in uno spazio concerti inferiore da cui ‘sottoscala’), e poi dal 2012 in via Isonzo, dove il locale ha conosciuto un rinnovamento generale.
Ospiti che hanno il nome di Calcutta, Vasco Brondi con Le Luci della Centrale Elettrica, Giorgio Canali e Angela Baraldi, Massimo Zamboni, Bud Spencer Blues Explosion, Calibro 35, Diaframma, Nada & Zen Circus, Lo Stato Sociale, La Rappresentante di Lista, Pierpaolo Capovilla, Giancane, Umberto Maria Giardini, Dente, Fast Animals and Slow Kids, Villa Ada Posse, Ex-Otago, Luminal e tantissimi altri, nomi che il Collettivo vorrebbe citare tutti, uno ad uno, per poi ricordare gli incontri con Diego Bianchi, Zerocalcare, Kento, Johnny Palomba, Francesco Arienzo, Remo Remotti, Andrea Rivera, la stand-up comedy con Luca Ravenna, Filippo Giardina, Massimiliano Loizzi, il sostegno a Emergency, Legambiente, Libera contro le Mafia, Arcigay, Movimento Queer, Unione Studenti.
Ai tempi di oggi sostenersi con l’autofinanziamento non è facile, e i colpi inferti dalla pandemia hanno lasciato lividi vistosi a destra e manca, ma non hanno ammaccato l’affetto di chi vuole che il Sottoscala9 continui a vivere. E così di fronte alla paventata chiusura si sono mobilitati in tanti, molti giovani ma anche esponenti della ‘vecchia guardia’ che avevano collaborato negli anni dei grandi concerti.
Poi ieri l’appello ai latinensi a partecipare alla raccolta fondi, con un primo obiettivo di raccogliere 15 mila euro utili a coprire spese arretrate e a garantire il rilancio delle attività: «Ogni contributo conta - spiega il Collettivo -. Se pensate che Latina abbia bisogno di spazi liberi, indipendenti e aperti, questa è l’occasione per esserci”.
Bene! Un locale ‘vissuto’ ha sempre un’anima che resiste.
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