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Molti premi per la cantina Sant'Andrea al Concorso enologico nazionale di Pramaggiore

il vino che ha ottenuto più punti è stato "Dune" che è prodotto dall'azienda pontina

Molti premi per la cantina Sant'Andrea al Concorso enologico nazionale di Pramaggiore

Sei medaglie d'oro, premio per il vino con il punteggio più alto per la regione d'appartenenza e l'oscar d'argento regionale. Al Concorso enologico nazionale di Pramaggiore, in provincia di Venezia, la cantina Sant'Andrea di Borgo Vodice (Sabaudia) è stata una delle più premiate. Partiamo dal premio "Città di Pramaggiore", quello per l'appunto assegnato al vino con il punteggio più alto: a vincerlo è stato Dune. Si tratta di un bianco ottenuto con le uve di due vitigni coltivati nella zona del Circeo: la Malvasia Puntinata e il Trebbiano. Vino dal carattere forte ma elegante al tempo stesso, viene lasciato per oltre sei mesi in piccole botti di rovere dove acquisisce profumi e caratteristiche uniche. Sono state queste caratteristiche a fargli conquistare tale premio. È stato il primo vino pontino a entrare nella classifica de "I migliori mille vini del mondo", che ogni anno stila il concorso enologico "Vinalies Internationales" di Parigi. Dune è uno dei sei vini della Sant'Andrea che ha vinto la medaglia d'oro; le altre cinque sono andate al Riflessi bianco, all'Oppidum Moscato di Terracina secco, all'Incontro Circeo rosso doc, al Sogno Circeo rosso doc e al Riflessi extra dry. Grazie proprio a quattro di questi sei vini che la cantina di Borgo Vodice è riuscita ad aggiudicarsi l'oscar d'argento regionale. Un riconoscimento, questo, che viene attribuito ai produttori di ogni regione con il più alto numero di vini doc premiati. E nel Lazio per l'appunto a piazzarsi al primo posto di questa speciale classifica è stata la Sant'Andrea. Fino a una decina d'anni fa nessuno avrebbe creduto che i vini pontini potessero competere con quelli toscani e piemontesi. Ma poi sono arrivati Gabriele e Andrea, padre e figlio, titolari della cantina di Borgo Vodice, e l'aria è cambiata. Adesso i loro vini non hanno nulla da invidiare alle grandi etichette nazionali. Anzi, è il contrario. E quelli di Pramaggiore, così come tutti gli altri premi vinti finora, sono la riprova dell'eccellenza raggiunta dagli stessi vini. La famiglia Pandolfo coltiva i propri vigneti recuperando e rilanciando i vitigni autoctoni della zona, sperimentando nuove tecniche colturali e piantando altre varietà d'uva. Ed è con questo stesso spirito che produce i propri vini. Ed ecco perché negli ultimi anni ha rinnovato tutta la cantina adeguandola alle più moderne tecnologie: presse soffici per avere mosti dolci e pregiati; piccoli serbatoi di acciaio termocontrollati per esaltare e preservare al meglio le caratteristiche aromatiche dei prodotti; piccole autoclavi per la produzione di spumanti speciali e particolari; vinificatori dell'ultima generazione per estrarre dalle uve rosse colori intensi e tannini nobili; barrique di rovere per conferire ai vini profumi e caratteristiche uniche; infine, una moderna linea di imbottigliamento per imprigionare tutto ciò in una bottiglia.

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