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Vertenza in corso

Tempio di Giove, "addetti cacciati"

UilTucs con gli ex dipendenti della Fondazione Città di Terracina: «Sono rimasti senza lavoro per un bando costruito su misura»

Tempio di Giove, "addetti cacciati"

Speravano in un’assunzione a tempo indeterminato e invece si sono ritrovati senza lavoro. Per loro, i sei dipendenti della Fondazione Città di Terracina che per circa 4 anni si sono occupati della biglietteria, di guidare i turisti e di altri servizi nell’area del Tempio di Giove, è arrivata la doccia fredda davanti a un bando per la ricerca di nuovo personale da impiegare, però, negli stessi compiti. Cinque dei vecchi dipendenti hanno chiesto sostegno alla UilTucs di Latina per aprire una vertenza con l’obiettivo di far riconoscere, in tutte le sedi preposte, le loro ragioni. «Nel 2023, dopo aver lavorato per due anni consecutivi, avevamo diritto ad essere assunti a tempo indeterminato - spiegano -. Invece, dalla Fondazione, ci dissero che non potevano più tenerci e che avremmo dovuto costituire una cooperativa per continuare a lavorare. Ma nel luglio 2024 ci venne comunicato che la cooperativa non poteva più proseguire e che ci avrebbero riassunto con un’altra agenzia interinale. E così hanno fatto. Poi arriva il bando che, di fatto, ci ha messo da parte. Intanto la cooperativa non è ancora chiusa definitivamente perché la procedura è lunga e comporta altre spese oltre a quelle che abbiamo già dovuto sostenere».
Il sindacato, con il segretario provinciale Gianfranco Cartisano, sottolinea: «L’esclusione di questi lavoratori storici è avvenuta con un piano ben definito, anzi, ben programmato. Alla fine di aprile la Fondazione Città di Terracina, che gestisce i servizi in appalto dal Comune di Terracina, apre un bando nel quale non tiene conto della professionalità e dell’esperienza maturata sul campo da queste maestranze. Dal 1° maggio sono rimaste senza lavoro per  fare spazio ad altri dipendenti per svolgere le stesse mansioni. Un “bando su misura” che non ha previsto alcun punteggio e con una graduatoria discutibile, per non dire anomala». La Uiltucs aggiunge di nutrire forti dubbi sulla modalità della selezione e che sta cercando di avere risposte dalla Fondazione: «Nonostante le responsabilità verso i lavoratori e le loro famiglie tutti tacciono, compresa l’Amministrazione comunale».

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