Prima di Latina - Spal, il vero e proprio testacoda della 37esima giornata che domani si giocherà al Francioni a partire dalle 15, a presentarsi ai microfoni dei giornalisti è il tecnico Vincenzo Vivarini. E' carico e più di altre volte disteso l'allenatore dei nerazzurri, ultimi della classe e chiamati a due imprese nel giro dei prossimi 4 giorni: domani contro la capolista e, martedì, in casa della Spal dell'ex Roberto Breda.

"Sono le partite come quelle di domani che mi piace tanto giocare e preparare - ha detto Vivarini - La Spal è una grande squadra, che ha assunto consapevolezza nei propri mezzi e che ha cambiato metodo di gioco rispetto al girone di andata. Sarà una partita difficile, inutile dirlo, ma noi abbiamo visto come ci troviamo in difficoltà quando, ed è successo molte volte, gli avversari vengono qui per fare il non-calcio. Quindi mi aspetto una grande prestazione".

Riguardo invece all'avvento della nuova società, alla chiamata con Mancini, probabile futuro presidente, e al caso del ritiro prima annunciato e poi revocato dalla curatela, Vivarini è chiaro: "Sui temi organizzativi non mi esprimo. Avevo chiesto il ritiro perché poteva essere questo il momento giusto per cercare di serrare le fila, soprattutto dopo una settimana in cui abbiamo lavorato tanto e bene. Con Mancini ho parlato, gli ho espresso tutta la rabbia che ho dentro per tutto quello che doveva essere e che non è stato. Ne ho sentite tante, e finalmente gli ho raccontato la mia versione".

Ma c'è una tegola, quella dell'ultimora che si chiama Daniele Corvia: "Ha subito una distorsione alla caviglia. E' fuori per questa partita. Di Nardo? Bene, sta crescendo, ma deve lavorare ancora tanto".