Emozionante e, sicuramente, un gesto significativo di rinascita in un momento come quello appena trascorso di emergenza sanitaria in cui tutto sembrava sospeso. Da oggi, grazie ad una virtuosa sinergia di professionisti locali che hanno messo a disposizione le reciproche competenze il gruppo scultoreo della famiglia rurale in Piazza del quadrato ha ripreso vita. Il telo verde con il Tricolore che lo copriva è stato scoperto alla fine della cerimonia alla presenza delle autorità, di alcuni componenti della giunta, dei restauratori e di una folla di cittadini stupiti per il risultato raggiunto.

Il gruppo scultoreo che da 88 anni troneggia sulla Piazza di Latina, e che verteva ormai in un grave dissesto strutturale è tornato come appena scolpito.  Questo grazie all'iniziativa di alcuni privati che hanno scelto di intervenire su un bene pubblico e, attraverso alcune sponsorizzazione tecniche, restituirlo ai cittadini privo di danni.  Dopo aver ripercorso brevemente le fasi del lavoro di restauro, è intervenuto il Sindaco di Latina Damiano Coletta.

"Essere qui ora - ha commentato entusiasta - esprime la necessità di guardare avanti senza però perdere la memoria, che passa anche attraverso il rispetto di queste testimonianze. Ho avuto il privilegio di vedere il lavoro e mi complimento con la Dott.ssa Elena Damiani e con i loro collaboratori. Come Comune abbiamo dato il Patrocinio ma ho anche preteso che tutti coloro che facessero parte della giunta dessero un contributo personale e lo perché credo che questo lavoro frutto della collaborazione tra privati che intervengono sulla cosa pubblica è l'esempio che i beni sono definiti comuni perché appartengono a tutti e dunque tutti dobbiamo prendere cura. Questo monumento simbolo sono convinto che potrebbe essere il primo passo su una strada da percorrere tutti insieme".
L'iniziatica di restauro, realizzata con il patrocinio del Comune di Latina, l'Ordine degli Architetti sez. Latina e l'associazione culturale Area3 ha visto cooperare coordinato dai progettisti Roberto Scalesse, Elena Damiani, Alfredo Bonaccini e l'Arch. Armandina Antobenedetto, attraverso la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti e sopratutto grazie ad alcune aziende del territorio che sono intervenute fornendo direttamente beni e servizi tra cui Damiani Marmi; Tecno Edile Toscana; Damiani Costruzioni; Erressegroup,; Gupedil; Exentiae; Ing. Danilo Sebastiano di Senso (direzione lavori); Gaia Progetti Integrati (coordinamento sicurezza); Studio 24; Studio di Architettura Venturi; Giovanni Stoto; Marco Salvini; Davide Molino.

"Ogni edificio-conclude l' Architetto Massimo Rosolini - racconta la storia di questa città che è stata fondata così velocemente e che ha una sua unicità architettonica" .