Volley, Superlega
02.11.2025 - 21:22
Cisterna torna da Civitanova con un set vinto, che non porta punti in classifica, ma che dimostra come dopo Trento e Cuneo, la squadra di Morato abbia cambiato registro. In campo Cisterna ha tenuto testa alla formazione di Medei, giocando una buona pallavolo, perdendo i primi due set, conquistando il terzo, per cedere poi al quarto.
La gara - Daniele Morato sceglie lo stesso sestetto di partenza mandato in campo dall’inizio contro Grottazzolina: Fanizza in cabina di regia, centrali Mazzone e Plak, Guzzo è l’opposto, Lanza e Bayram gli schiacciatori, Currie il libero. Medei risponde con D’heer, Gargiulo, Boninfante, Hossein, Nikolov, Bottolo, e Balaso libero. Cisterna parte bene, Plak firma il primo punto del match, tenta la fuga e si porta a + 3 (5-8): Lanza schiaccia, Plak mura e poi fa saltare la ricezione di casa con una battuta vincente. Medei chiama il time-out, Civitanova aumenta d’intensità, azzera lo svantaggio e si porta avanti (12-11), va in fuga (19-14) e poi chiude 25-17. Il secondo set si gioca punto a punto, nessuno scappa fino al 15-15. Civitanova firma il break, va a +3; Cisterna la riprende (19-19). La Lube mette a segno un nuovo break, la squadra di Morato è ancora lì, ci prova ma resta indietro: Civitanova vince 25-22. Nel terzo set Cisterna parte forte, va subito a + 2, vantaggio minimo che diventa +3 (11-14). Il sestetto di Morato gioca una buona pallavolo, Civitanova resta aggrappata al set e si arriva sul 23-23. La Lube sbaglia in battuta, set-ball Cisterna: il muro di Bayram decide il set (23-25). Nel quarto parziale Civitanova cambia marcia, va in fuga, e mantiene il vantaggio senza mai dare l’impressione di poter concedere qualcosa. Cisterna non molla, ma non riesce a rientrare in partita (25-21).
Il dopo gara: “Sapevamo di affrontare una squadra molto forte - ha spiegato a fine match, Filippo Lanza - con giocatori esperti di grande spessore e talenti dal futuro assicurato. Purtroppo abbiamo sbagliato cose anche facili, e non siamo riusciti a concretizzare quello che dovevamo. Dobbiamo lavorare ancora tanto per perfezionare qualche meccanismo che ancora non funziona a dovere”.
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