Giudiziaria
08.05.2024 - 11:30
Pena ridotta in Corte d’Appello a Roma nei confronti della docente di Aprilia che aveva ceduto cannabis a due studentesse minori. Rispetto ai due anni e otto mesi del giudizio di primo grado del Tribunale di Latina, (la sentenza è del marzo del 2023), i magistrati romani hanno ridotto la pena. La condanna è di quattro mesi per Alessia Nisticò, 49 anni di Aprilia, riconosciuta l’ipotesi lieve e la non menzione. All’epoca dei fatti prestava servizio presso l’Agenzia Formazione e Lavoro a Latina. E’ ritenuta la presunta responsabile di cessione di cannabis a due studentesse in occasione di una lezione. I fatti contestati erano avvenuti nel giugno del 2020 quando l’insegnante aveva ceduto uno spinello a due ragazze. «Dopo pranzo la professoressa ha tirato fuori una canna e ha iniziato a fumare, per passarla ad alcuni studenti», aveva detto una ragazza.
Confermata la condanna a 10mila euro in favore della Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Monica Sansoni che si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Pasquale Lattari. Ieri mattina a Roma davanti ai giudici della prima sezione si è svolto il processo di secondo grado dopo che i legali dell’imputata, gli avvocati Vincenzo Schiavone e Dania Zattoni, avevano impugnato la sentenza di condanna emessa dal gup del Tribunale di Latina Giorgia Castriota nel marzo del 2023. Era stato il presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti in un secondo momento a depositare le motivazioni della sentenza.
Tutti gli accertamenti erano stati condotti dal Procuratore di Latina Giuseppe de Falco e agli atti del fascicolo era finita anche la testimonianza di una studentessa. «Ho fatto un solo tiro e poi mi girava la testa, la prof mi ha tranquillizzato e messo un asciugamano bagnato e mi ha dato un bicchiere d’acqua». L’episodio era stato registrato durante una prova di laboratorio in vista degli esami finali in casa della docente. Erano state ascoltate otto persone durante le indagini, tra cui diversi studenti e due docenti. Questo processo rappresenta il primo caso in assoluto in cui è stata accolta la costituzione di parte civile di un Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza per questo genere di reati. Ieri in Appello si è concluso il secondo grado.
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