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Lavoro

Sfregio ai sindacati, rubati gli striscioni sui cavalcavia della Pontina

Rinnovo del contratto dei metalmeccanicci, rimossi i cartelli affissi vicino alla Leonardo e alla Koch Glitsch. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm: «Un vile attacco alla lotta degli operai»

Sfregio alle organizzazioni sindacali, rubati gli striscioni affissi sui cavalcavia pedonali della Pontina da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per chiedere il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici.  Qualcuno ha rimosso i due striscioni con scritto “Senza contratto si sciopera” che erano stati affissi vicino a due degli stabilimenti principali della zona: la Koch Glitsch di Aprilia e la Leonardo di Cisterna di Latina, un atto di inciviltà (al momento ignoto) che è stato subito contestato dalle segreterie provinciali di categoria. «Come segretari generali territoriali riteniamo quanto accaduto di una gravità assoluta. In un contesto di lotta - sottolineano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm - che ormai dura da dicembre 2024, mese nel quale abbiamo iniziato un percorso rivendicativo di scioperi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria, siamo giunti a 32 ore di sciopero articolato in tutte le provincie e i luoghi di lavoro. Per meglio supportare le azioni di lotta avevamo deciso in maniera unitaria di predisporre degli striscioni all’altezza della Leonardo di Cisterna e dalla Koch Glitsch di Aprilia con la scritta “Senza contratto si sciopera”. Questa mattina, proprio alla vigilia della seconda giornata nella quale lavoratrici e lavoratori avrebbero incrociato le braccia per 4 ore, abbiamo visto che gli striscioni sono stati estirpati e trafugati».

Per questo motivo i sindacati hanno deciso di denunciare quanto accaduto, mostrando sdegno per il furto degli striscioni. «Si tratta un vile attacco alla libertà di azione e autodeterminazione di operaie e operai - continuano le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm - che stanno difendendo il contratto nazionale con le unghie e con i denti, persone che non si faranno intimidire da beceri tentativi di tacciarli. Perciò denunciamo quanto accaduto ed esortiamo ancora più a gran voce che domani, 29 aprile, si sciopera per i diritti, si sciopera per la dignità».

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