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L'affondo

Fassa e centri estivi, «I cittadini di Artena pagano sempre»

L'ex capogruppo di minoranza Silvia Carocci: «Siamo quelli che pagano sempre e senza ricevere mai»

«Noi artenesi oggi siamo quelli che pagano sempre e senza ricevere mai». Il quadro delineato dalla ex capogruppo di minoranza, Silvia Carocci - che insieme ai consiglieri di opposizione a fronte dei vari appelli alla maggioranza di dimettersi e lasciare che la città andasse al voto per colmare il vuoto lasciato dall'arresto e dal rinvio a giudizio di sindaco, assessori, dipendenti e dirigenti, hanno deciso di dimettersi in blocco lasciando il Consiglio sguarnito - è desolante. Tra l'altro la considerazione a cui arriva la Carocci, parte da due vicende di per sé slegate e apparentemente lontane l'una dall'altra: i centri estivi e la tutela del territorio, «due facce della stessa medaglia».
Nel 2021 l'amministrazione comunale di Artena ha chiesto e ottenuto un finanziamento di 31.000 euro per sostenere le attività dei centri estivi. Un'ottima notizia per le famiglie. Ma qualcosa è andato storto. «I soldi - ricorda la Carocci - sono arrivati e non sono mai stati spesi e oggi dopo due anni il Governo giustamente dice ‘non vi servono, me li riprendo'». L'assegnazione dei fondi era legata quindi all'avio delle procedure e all'assegnazione dei lavori entro un certo termine che quindi sarebbe stato sforato. Il che rappresenta un danno per la comunità: «Una comunità in grande difficoltà, la nostra, perché le attività sportive resistono grazie alla tenacia di chi le tiene in piedi ed i servizi destinati alle famiglie come i nidi, le ludoteche, i centri estivi non hanno mai effettivamente giovato di una forma di sostegno pubblico. Questa - conclude Carocci - poteva essere una occasione per aiutare le famiglie nel pagamento delle rette per questo servizio ed invece è stata una occasione persa».
A questo punto la questione Fassa Bortolo. «Il Tar ha dato ragione al Comune di Cori che ha condotto una battaglia di trasparenza rispetto ad un progetto di ampliamento dell'impianto Fassa Bortolo di cui non erano chiari gli effettivi impatti sull'ambiente. Il Comune di Cori ha agito su spinta e volontà di un comitato di cittadini, prendendo una posizione a tutela del proprio territorio, che è quello del Monumento Naturale del Lago La Torre, lago di Artena. Anche il Comune di Artena ha preso una posizione, senza ascoltare i suoi cittadini, per difendere l'autorizzazione rilasciata a Fassa. Poteva non farlo dato che il ricorso era contro la Regione, invece lo ha fatto. Ha perso Fassa e con lui il Comune di Artena, spendendo inutilmente soldi pubblici». Il sindaco, in realtà, una sorta di motivazione l'aveva anche data sostenendo che si voleva tutelare - in un ricorso che non era contro il Comune - l'agire degli uffici comunali in seguito all'ok rilasciato dalla Regione all'ampliamento per poi aggiungere che a suo dire questa poteva essere una occasione, anche occupazionale, per il territorio.

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