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Il caso

Mercatino di via Verdi, nessuno lo vuole

L'immobile riconsegnato dalla Asl, nell'area degrado e spaccio. La commissione voluta dalla presidente Coletta per fare chiarezza

Una beffa senza fine quella del mercatino di via Verdi, struttura commerciale dalla storia travagliata passata attraverso chiusure e contenziosi, che doveva diventare polo sanitario a servizio della Asl di Latina, ma che è finito di nuovo in mano al Comune per rinuncia dell'azienda sanitaria locale a seguito dello stato di degrado in cui versa. Gli ultimi atti di una vicenda travagliata sono emersi nel corso della commissione Trasparenza convocata dalla presidente Floriana Coletta per fare chiarezza sullo stato e il futuro dello stabile.

La struttura negli ultimi anni ha vissuto una vicenda complessa segnata dalla decadenza per una realtà consorziata tra centro ed ospedale in debito di quasi un milione di euro per una tassa di occupazione di suolo pubblico mai pagata. Poi pochi anni fa l'avviso definitivo di sfratto del Comune di Latina e la conclusione di un altro imbarazzante capitolo delle gestioni passate. Dalla delibera di giunta della precedente amministrazione, datata 7 luglio 2022, con cui si formalizzava l'atto di indirizzo per la manifestazione di interesse finalizzata alla gestione della struttura, alla pubblicazione a ottobre dello stesso anno della manifestazione di interesse, fino all'affidamento alla Asl, avvenuto lo scorso febbraio con la gestione commissariale, si è arrivati in epoca più recente a numerose segnalazioni dei cittadini che denunciavano situazioni di estremo degrado all'interno dei locali. L'immobile è diventato infatti un luogo di spaccio e di rifugio di persone senza fissa dimora, con letti, forneletti, spazzatura e perfino escrementi.

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