La novità
07.06.2024 - 11:00
Da un’intuizione imprenditoriale è nato un luogo che impreziosisce il territorio pontino e getta le basi per la valorizzazione di luoghi meravigliosi, ma ancora sconosciuti, attraverso l’incontro tra natura selvaggia e agricoltura, un connubio che spalanca le porte a nuove forme di turismo stimolando un intero indotto.
Tutto questo è Limito, il vigneto labirinto più grande al mondo realizzato dall’azienda agricola biologica Marco Carpineti nella nuova Tenuta Antoniana, sviluppata sull’altipiano dei Monti Lepini incastonato tra i territori di Sermoneta, Bassiano e Sezze. Il risultato di un progetto presentato ieri dopo anni intensi di lavoro.
Il progetto è uno straordinario esempio di sostenibilità e non solo per le tecniche di lavorazione della terra, ma anche perché nasce riqualificando strutture agricole rimaste abbandonate per quarant’anni circa, restituendo un’anima a un territorio denso di storia.
È il frutto della visione di impresa conferita all’azienda di Cori dalla nuova generazione della famiglia Carpineti, ossia i fratelli Paolo e Isabella che hanno già da tempo affiancato il padre Marco, acquisendo sul campo lo spirito grazie al quale una piccola realtà agricola è diventata un’eccellenza apprezzata oltre i confini nazionali.
A trasformare in realtà le loro idee è stato lo studio di architettura del paesaggio di Fernando Bernardi, corese anche lui, che ha progettato Limito, una porzione di tre ettari del vigneto realizzato con i vitigni autoctoni riscoperti proprio dall’azienda Carpineti, vale a dire Bellone, Nero Buono e Abbuoto, quest’ultimo apprezzato già dagli antichi romani. L’armonioso dedalo di viti è stato realizzato con un elaborato disegno che ha creato due spirali e un labirinto contornati da onde, nello scenario di un paradiso naturale fatto di boschi, laghetti e lo sfondo dell’Agro Pontino lambito dal mare.
Un’opera di design completata da un’installazione artistica unica, la grande altalena Otium alta sette metri, creata dall’artista corese Alessio Pistilli riprendendo l’ovale del logo dell’azienda, inusuale forma per uno degli strumenti ludici più diffusi, che fa da cornice per un punto di vista del labirinto di vite sfruttando un’esperienza sensoriale inimitabile.
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