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Il convegno

Criptovalute ed economia reale: l'impatto sulla vita di tutti i giorni

All’Università La Sapienza una giornata di approfondimento sul Bitcoin e le altre monete digitali. Il professor Bernardino Quattrociocchi: «Sono più presenti di quanto pensiamo nel nostro quotidiano»

«Le criptovalute sono più presenti nella nostra quotidianità di quanto immaginiamo». È il professor Bernardino Quattrociocchi a dare il senso più compiuto del convegno che si è svolto ieri presso la sede della facoltà di Economia della Sapienza a Roma e del quale è stato animatore e moderatore. Un convegno che aveva appunto come tema quello delle monete digitali e del loro impatto sulla vita reale dei cittadini e degli investitori. Un appuntamento promosso dal Consorzio T Tauri di Giuseppe Pastore all’interno della decima edizione del meeting Valore d’impresa. Oltre a Quattrociocchi e Pastore erano presenti il presidente di Unindustria Lazio Giuseppe Biazzo, il preside della facoltà di Economia Giovanni Di Bartolomeo, il presidente dell’ordine del commercialisti di Roma Giovanni Calì, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Pino Cangemi. Hanno portato i loro saluti il viceministro dell’Economia Valentino Valentini e il sottosegretario all’Economia Sandra Savino.


I relatori del convegno sono stati il professor Giuseppe Ciccarone, ordinario di economia de La Sapienza e la dottoressa Pamela Pace, head of advisory della società Neverhack Southern Europe.


Grande partecipazione all’appuntamento, con un pubblico attento e curioso, che è sicuramente uscito arricchito da questa interessante iniziativa. Al centro dell’attenzione ci sono le criptovalute e in particolare la regine di queste, il Bitcoin. Attorno al suo ruolo e al futuro si sono giocati gli interventi principali. La domanda di partenza è appunto: quanto sono presenti le criptovalute nella nostra quotidianità? I rappresentanti delle istituzioni, dal viceministro Valentini al sottosegretario Savino fino al consigliere regionale Cangemi hanno sottolineato come sia necessario garantire una regolamentazione precisa e un controllo da parte degli enti pubblici rispetto a queste valute e al loro impatto sulla quotidianità. Il professor Quattrociocchi e il dottor Pastore hanno svelato come le criptovalute siano ormai diventate un tema centrale all’interno di chi fa impresa, di chi investe, che tiene sempre più in considerazione questo tipo di investimenti. «Le cripto sono più presenti di quanto immaginiamo – ha detto il professor Bernardino Quattrociocchi, preside della Facoltà di Economia di Latina – Lo sono nelle imprese che li hanno sempre più in considerazione e lo sono nella vita quotidiana di ognuno. In Italia esistono 261 Atm che permettono di trasformare criptovalute in moneta corrente». Un segnale, insomma, di quanto siano tra noi anche se forse ancora non ce ne rendiamo conto pienamente. Il convegno del resto si aggira tutto attorno a questo ragionamento.


A fare il punto della situazione rispetto al Bitcoin e alla penetrazione delle criptovalute in Italia è stato il professor Ciccarone, che ha offerto una vera e propria summa di quelle che sono le questioni legate al mondo del cripto. Ciccarone è partito dall’inizio, ossia da quanto il Bitcoin è apparso sulla scena, facendo riferimento in particolare alle enormi fluttuazioni a cui è stata sottoposta la moneta elettronica nel corso degli anni. Ma anche a una curva di rialzo che ha portato un valore iniziare attorno agli 8 mila dollari fino agli attuali 103 mila. Il tutto in una decina di anni scarsa. Il Bitcoin è una bolla? Sì e no è la risposta. E’ un bene rifugio, al pari dell’oro? Sì. E lo è, soprattutto, perché è una moneta “finita” nel senso che raggiungerà solo i 21 milioni di esemplari. Il che la rende, appunto, di grande valore.


Le conclusioni del professor Ciccarone ci dicono che «le criptovalute stanno gradualmente modificando il volto dell’economia reale, nonostante una diffusione ancora contenuta rispetto ai circuiti finanziari tradizionali. In Italia, il settore sta attirando sempre più attenzione da parte di startup, università e imprese, favorito da un ecosistema normativo più chiaro grazie al regolamento MiCA e da un incremento delle competenze digitali. Gli impatti si registrano su innovazione, investimenti, nuove professioni e inclusione finanziaria, ma restano rilevanti le sfide legate a stabilità, sicurezza e sostenibilità. Le criptovalute possono diventare un volano per digitalizzazione della PA, occupazione high-tech e competitività globale. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di coniugare regolazione e innovazione, promuovendo un uso consapevole e sostenibile degli asset digitali».

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