Il caso
10.10.2024 - 11:30
Tra di loro parlavano di soldi, molti soldi, di macchine da supervip (la più piccola è una Porsche) provenienti dall’estero, di come non dare nell’occhio nei versamenti di troppi contanti in banca e via così... Nel bel giro del riciclaggio con metodo mafioso attorno ai ristoranti di Bologna ricostruito dalla Guardia di Finanza, c’era tra i nomi di spicco anche Massimo Nicotera, 50 anni, di Casalnuovo ma residente a Formia dove ieri mattina è stato arrestato in applicazione della misura cautelare del gip del Tribunale di Bologna.
Nicotera era un terminale del riciclaggio e forniva il denaro da reinvestire a Omar Mohamed, principale indagato in questa storia.
Inoltre sempre Nicotera spicca per la sua briografia giudiziaria, essendo considerato partecipe dell’associazione camorristica «Veneruso-Rea» e già arrestato «per delitti contro il patrimonio aggravati dal metodo mafioso nel corso del 2023».
In base a quanto raccolto per l’inchiesta di Bologna Omar Mohamed avrebbe ricevuto da Nicotera «somme di denaro complessivamente pari ad almeno 340mila euro, delle quali 140mia ricevute in più soluzioni in denaro contante, da considerarsi provento di attività delittuose commesse da Massimo Nicotera in seno al clan Veneruso-Rea». Soldi utilizzati per acquistare il ramo d’azienda di un ristorante nel capoluogo emiliano. L’indagine restituisce in modo plastico il riciclaggio di denaro illecito accumulato in contanti in Campania per reinvestirlo in Emilia Romagna, dove tutti i soggetti coinvolti sono consapevoli di ciò che sta avvenendo.
Il rapporto tra Omar e Nicotera andava avanti da molto tempo. Era di affari ma anche di amicizia, tanto che Nicotera alla fine di aprile 2023, quando era detenuto nella casa circondariale «Mandato» di Napoli ebbe contatti telefonici con Omar, al quale chiese la disponibilità di una casa a Bologna, dove poter scontare gli arresti domiciliari. L’indagine sul riciclaggio nei ristoranti di Bologna seguita da Squadra Mobile e Finanza nasce da un’altra inchiesta incentrata su traffici di droga i cui proventi illeciti venivano, appunto, riciclati nel commercio.
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