Il fatto
29.12.2024 - 10:30
Un atto di crudeltà inaudita ha rotto il velo di serenità che si associa a luoghi come il lago di Giulianello. Una delle oche che popolavano il lago è stata brutalmente uccisa da un uomo, colpita più volte con un sasso. Non si tratta solo di un gesto di violenza insensata; è un atto che riflette la capacità umana di infliggere sofferenza senza motivo apparente. E non parliamo di un giovane incivile, ma di una persona adulta, una persona che dovrebbe dare l’esempio del rispetto di quei luoghi alle nuove generazioni e che invece si è macchiata di un vile atto.
Dopo l’episodio, l’uomo si è allontanato rapidamente con una complice, sfuggendo a chi avrebbe voluto fermarlo. Uno dei testimone della scena, ha denunciato l’accaduto sui social con un post carico di dolore e indignazione, dichiarando: «Non dimenticherò quella faccia». Il suo appello ha raccolto numerosi commenti di condanna e richieste di denuncia alle autorità. Tra le ipotesi avanzate, alcuni suggeriscono che l’animale sia stato ucciso con l’intento di cucinarlo, poi abbandonato alla fuga. Questo dettaglio aggiunge ulteriore amarezza a un atto già intriso di crudeltà gratuita.
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