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La reazione

Raid vandalico e scuola distrutta, lettera dei genitori di alcuni bambini della Rodari

"Siamo sgomenti per quello che è accaduto, vedere quello scempio è stato doloroso"

Non mancano le reazioni al raid vandalico avvenuto sabato sera nella scuola Gianni Rodari di via Fattori a Latina. Un gruppo di minori, non imputabili, tra cui un bambino di 11 anni, sono entrati all' interno del plesso scolastico e hanno devastato dodici aule. Hanno preso di mira il piano terra. A scrivere i genitori dei folletti arancioni della scuola dell'infanzia. "Non potevamo immaginare fossero stati dei bambini a compiere lo scempio che in seguito abbiamo appreso dalle foto pubblicate sui quotidiani locali. Vedere i loro disegni strappati, i loro giochi distrutti., i materiali che con enorme cura le maestre conservano e utilizzano con loro ogni giorno, dispersi per il giardino è doloroso e fa arrabbiare. Da genitori ci chiediamo cosa non stia funzionando, cosa possa portare i bambini a compiere un'azione di tale violenza, una violenza acuita dalla totale gratuita del gesto irresponsabile, visto che non vi era nulla da rubare. La noia ? La maleducazione? La stupidità? La rabbia? Qualunque di
sia la ragione riteniamo vada indagata e che questa azione non cada nel dimenticatoio delle cose accadute. Questi bambini - continua la lettera- vanno rieducati e aiutati. Oltre al doveroso risarcimento economico che le famiglie saranno tenute a sostenere, chiediamo che venga realizzato un percorso rieducativo che potrebbe essere svolto nella scuola che loro stessi hanno distrutto. Percorso che potrebbe prevedere la manutenzione e cura dell'edificio e del giardino con compiti alla portata della loro età. Educare i bambini che hanno compiuto una cosa tanto brutta al bello questo sarebbe il risarcimento più grande per i nostri folletti e per noi genitori di questa futura generazione. Saremo ben felici alla fine dell'anno di festeggiare la rinascita della scuola tutti insieme, anche insieme ai bambini rei e le loro famiglie. Perché come diceva Rino Gaetano: "Ma dammi la mano e torna vicino, può nascere un fiore nel nostro giardino". E noi vogliamo crederci.

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