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Il caso

Caos dormitorio, una folla schierata per protestare

Molti cittadini hanno voluto sostenere, ieri sera, residenti e commercianti

Una folla di cittadini si è radunata pacificamente, ieri sera, nel parcheggio del centro commerciale alle spalle del super condominio Colosseo, per sostenere la protesta di residenti e commercianti contro la presenza del dormitorio invernale per l’emergenza freddo. Oltre alla gente del posto, c’erano tanti giovani, qualche politico dell’opposizione e persino una rappresentanza del comitato del Nicolosi che ha voluto solidarizzare con chi si ritrova a vivere una situazione altrettanto difficile.
Il sit-in pacifico ha coinciso con l’orario di apertura del dormitorio, con l’intendo di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto l’amministrazione comunale, rea di avere trasformato la zona in un ghetto. Del resto in passato la collocazione del dormitorio in altre zone del centro di Latina non aveva provocato le medesime ricadute: i residenti del Colosseo erano reduci dalle occupazioni abusive degli uffici, risolte pochi giorni prima dell’apertura del centro di accoglienza per senzatetto.
Dal canto loro il sindaco Matile Celentano e l’assessore Michele Nasso hanno rivendicato le scelte fatte, garantendo l’assistenza dei bisognosi. Il Comune ha ricordato infatti che il luogo è stato scelto dalla cooperativa che ha ricevuto il mandato di allestire il dormitorio. Primo cittadino e assessore hanno velatamente accusato i cittadini di essere intolleranti, ma non fanno i conti col degrado vissuto dai residenti e soprattutto dai commercianti, perché i clochard si stanno rivelando poco inclini al rispetto del decoro. Nasso commenta così: «Inammissibile che l’attività di volontariato, la parte più nobile dell’essere umano, venga presa di mira anziché essere incoraggiata e sostenuta». La sindaca stizzita commenta invece: «Non riconoscere a questa amministrazione il merito di aver finalmente restituito dignità a un enorme condominio abitato da cittadini perbene, qual è il Colosseo, è ingiusto e inaccettabile da parte mia».

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