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Giornalisti fuoriclasse intervistano Sigfrido Ranucci

Mattinata conclusiva del primo anno del progetto che ha visto coinvolti gli alunni di Cori, Giulianello e Rocca Massima

Una mattinata particolare, un confronto aperto tra gli alunni di Cori, Giulianello e Rocca Massima dell’istituto Chiominto che oggi, a conclusione del primo anno del progetto “Giornalisti fuoriclasse” hanno potuto intervistare il giornalista d’inchiesta Sigfrido Ranucci. Il progetto nato l’anno scorso per volontà del corpo docenti e della nuova direttrice scolastica, la professoressa Elisabetta Visco, è stato realizzato grazie ai fondi del Pnrr e ha visto coinvolti direttamente 40 studenti di elementari e medie: «In realtà l’intero istituto è stato in qualche modo coinvolto, avete visto anche i ragazzi dell’indirizzo musicale che si sono così ben esibiti oggi...» sottolinea la stessa direttrice che per la conclusione dell’anno, ha voluto offrire agli alunni questa mattinata particolare.

«Devo ringraziare tutto il corpo docente, tutti i ragazzi che hanno aderito con entusiasmo, ma anche l’amministrazione locale di Cori che oggi ci ha messo a disposizione il teatro, e quella di Rocca Massima, con Angelo Tomei in prima linea a far da tramite con il dottor Ranucci che ho saputo essere molto legato a Rocca Massima e a questo territorio e così con le altre insegnanti ci siamo chieste se non fosse il caso di invitarlo. Lo ringraziamo per la grande disponibilità e per aver risposto alle tante domande dei ragazzi».


Questa mattina infatti, in un teatro stracolmo di alunni si è consumato un interessante confronto tra aspiranti giornalisti e il conduttore di Report che ha fornito consigli e proprie esperienze per cercare di far capire a loro cosa significa intraprendere la carriera di giornalista, quali sono le qualità che un buon giornalista dovrebbe avere e a cosa si va incontro. Il tutto alla presenza dell’amministrazione comunale di Cori guidata dal sindaco Mauro De Lillis, del sindaco di Rocca Massima Mario Lucarelli e del suo vice Angelo Tomei. A moderare il dibattito che è andato via liscio come ci si aspettava tra “colleghi” giornalisti, la professoressa giornalista Sara Boni.

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