Politica, il caso
23.06.2024 - 21:30
Le dimissioni del medico Vincenzo Di Girolamo da assessore all’Ambiente e con delega alla Sanità hanno scatenato molte reazioni della cittadinanza terracinese sui social, anche perché sul tavolo c’era il “ciclo dei rifiuti” di cui si è occupato l’esponente di Fratelli d’Italia, mentre sono passate quasi in sordina a livello istituzionale. E’ su quest’ultimo aspetto che è intervenuto ieri Arcangelo Palmacci, presidente provinciale e segretario locale di Azione, che ha parlato di «una decisione finora “silenziata” un po’ da tutti e che invece pongono alcuni interrogativi alla luce delle motivazioni addotte dallo stesso Di Girolamo. Le dimissioni, stando alle sue dichiarazioni, sono state sostanzialmente figlie di tre motivazioni: amministrative, politiche e legate ai rapporti interni alla maggioranza e tra lo stesso ormai ex assessore e il sindaco Francesco Giannetti».
Di Girolamo ha sottolineato in primis quello che ha definito come l’immobilismo amministrativo dell’assessore all’Urbanistica (interim del sindaco), dell’assessore ai Lavori Pubblici (il vice sindaco Claudio De Felice) aggiungendo l’assenza di dialogo con il vice sindaco, con la dirigente al ramo “incapace”, a suo dire, “di interpretare la volontà politica degli eletti”. «Ma non sono chiari e non sono esplicitati quali sono le questioni vere che sottendono questo immobilismo, salvo che non vogliamo credere che sia “lo spostamento di vasi e di ringhiere” - osserva Palmacci -. E allora? I motivi veri sono l’ascensore per il centro storico? Le strade? I progetti legati al PNRR? La Tari? L’appalto dei rifiuti? E, in ogni caso, l’assessore dimissionario ha mai denunciato questo immobilismo in questo anno di consiliatura? In quali sedi, in quali circostanze, con quali risposte? Circa poi il rapporto con la dirigente, quali sono stati gli atti di indirizzo politico disattesi o non attuati? Al secondo punto alla base delle dimissioni si parla di motivazioni politiche. Questa è la parte più sibillina - afferma il referente di Azione -. Infatti, dalla lettera di dimissioni si fa riferimento a “il conflitto di interessi di Forza Italia negli equilibri di maggioranza”, e ancora “di fatto non ho fiducia ad affrontare nelle sedi opportune problematiche e soluzioni di eventuali criticità sapendo che esiste un rapporto diretto tra gli esponenti del partito di maggioranza e il partito di opposizione lista civica Di Tommaso Sindaco”. Cosa significa questo “conflitto di interessi”? A cosa si riferisce l’assessore dimissionario quando parla di rapporti diretti tra gli esponenti di Forza Italia e la lista civica Di Tommaso Sindaco? Cosa intende dire? Cosa insinua? E perché finora, quindi a quattro giorni dalle dimissioni, non è arrivata nessuna risposta, nessun chiarimento, nessuna smentita da parte di Forza Italia e della lista Di Tommaso? Dovremmo pensare che chi tace acconsente? Forse sarebbe il caso che l’assessore dimissionario fosse più esplicito e che le realtà a cui è rivolta l’accusa chiarissero la vicenda, non fosse altro per trasparenza verso la città».
Palmacci ha posto l’accento anche sul rapporto tra lo stesso Di Girolamo e il sindaco: «L’ex assessore ha rimarcato di non aver preso bene il mancato coinvolgimento nell’incontro che Giannetti ha avuto con la ASL. C’è dunque, tra i due, una diversa visione sulla gestione della sanità locale e la collocazione di Terracina all’interno del piano aziendale sanitario? Di certo - ha concluso Palmacci - non bastano le parole di circostanza e di commiato del sindaco rivolte a Di Girolamo. Urge invece un chiarimento da parte di tutti gli attori della vicenda».
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