Rugby, l'intervista
06.02.2025 - 17:00
Danilo Fischetti saluta i propri tifosi allo stadio Olimpico
I caps nel rugby hanno un valore assoluto, perché quella maglietta indossata, intrisa di sudore e passione, è un qualcosa della quale andare fieri, sempre e comunque. Il traguardo, ormai all’orizzonte, dei 49 caps, che potrebbe essere raggiunto nella sfida di sabato 8 febbraio (15.15) allo stadio Olimpico di Roma contro il Galles, è un pezzo di storia della nostra palla ovale targato Danilo Fischetti, il “pilone” venuto da Aprilia con tanta voglia di continuare a firmare pagine importanti della storia sportiva del nostro hinterland e non solo.
Come ci si sente ad essere, nonostante i tuoi 27 anni, uno dei giocatori più “anziani”, in termini di presenze, della nazionale?
«Un po’ vecchio. No, scherzi a parte, mi sento bene e so che posso ancora dare molto alla causa di questo sport. Ho 27 anni, sto bene fisicamente, davanti a me credo di avere ancora tanti anni a grandissimi livelli: voglio godermeli e sfruttare al massimo ogni singola occasione. La partita di sabato all’Olimpico contro il Galles, è una di queste».
Oggi che stai per arrivare a 50 caps, cosa vedi alle tue spalle e cosa, soprattutto, davanti a te?
«Se mi guardo indietro, sicuramente i sacrifici fatti, e sono stati tanti, dei miei genitori. Oggi senza di loro, non sarei qui. Davanti a me c’è il Galles e, poi, tante altre partite con la maglia di una nazionale, che per ogni singolo atleta rappresenta il massimo».
L’Italia del rugby, dopo lo splendido Sei Nazioni della passata stagione, si aspetta molto da questa nazionale.
«Siamo coscienti dei nostri mezzi, ma altresì convinti che, dopo il meraviglioso Sei Nazioni della passata stagione, anche le altre nazionali ci aspettano al varco, perché conoscono la nostra forza e le nostre qualità. Siamo pronti a lottare su ogni pallone e a giocarcela contro chiunque. La nostra è una bella nazionale della quale andiamo fieri».
Aprilia è pronta ad invadere Roma per la sfida con il Galles. Quali sono le tue sensazioni quando pensi che c’è un popolo intero pronto a supportarti in questo tuo percorso?
«Sono venuti anche in Scozia, non si fermano davanti a niente e a nessuno. Aprilia è la mia città, il posto dove sono nato e cresciuto. La gente mi vuole bene, conosce il rugby e so che mi supporterà sino alla fine. Sabato saranno tanti allo stadio Olimpico, una cosa che mi fa piacere e che mi rende fiero ed orgoglioso di rappresentarli vestendo la maglia della nazionale. Spero di non deluderli».
Aprilia, la famiglia, gli amici più cari, i tuoi affetti. Ti senti un po’ l’uomo immagine di una città sportiva che si identifica in te?
«Questo no, non fa parte del mio carattere, del mio essere sportivo e, nel caso specifico, giocatore di rugby. Questo, prima di essere un lavoro per me, è uno sport meraviglioso che amo. Sono felice, per carità, se Aprilia sportiva pensa a me come ad un simbolo, ad un uomo che può aiutare la crescita sportiva di una comunità. Gioco, però, anche e soprattutto perché mi piace ed è questa, per me, la cosa più importante».
I 50 caps sono dietro l’angolo. Un traguardo importante, oseremo dire storico per lo sport pontino e non solo, ma soprattutto per Danilo Fischetti.
«Il mio augurio è quello di arrivarci nel migliore dei modi contribuendo alle vittorie della nostra meravigliosa nazionale».
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