25.04.2017 - 19:24
Nemmeno il tempo di salutare l'exploit di Andrea Russo, che la scherma della provincia di Latina mette in bacheca un'altra medaglia internazionale, ancor più prestigiosa di quella portata a casa solo 24 ore prima. Infatti è del metallo più prezioso quella che Giorgia Forte, originaria di Minturno, si è aggiudicata nella gara a squadre di spada femminile con la quale si è conclusa in maniera esaltante e spettacolare il campionato europeo Under 23 disputato a Minsk, in Bielorussia. La spadista del Club Scherma Formia, insieme alle altre azzurrine Alice Clerici, Roberta Marzani e Nicol Foietta, ha letteralmente dominato la scena della gara, arrivando sul gradino più alto del podio che alla vigilia sembrava decisamente proibitivo. L'esordio del quartetto nostrano è stato decisamente agevole nel turno con le padrone di casa della Bielorussia, e lo stesso dicasi nella sfida con Israele che è valsa il passaggio alle semifinali. Alle porte del podio vi era la Francia, uno degli storici avversari, eliminato con un 39-36 che la dice lunga sull' equilibrio che ha regnato in pedana; quindi la finale con la Russia, squadra campione in carica e favorita per il successo conclusivo, che invece si è dovuta piegare alla forza, alla tecnica ed alla grinta delle nostre portacolori. Una vittoria tanto bella quanto inattesa sotto certi aspetti, che rappresenta senza dubbio il punto più alto della carriera di Giorgia, capace quest'anno di riproporsi su livelli decisamente alti, quelli che gli hanno permesso di qualificarsi per i campionati italiani con largo anticipo e di ritrovare un posto nel quartetto azzurro: "uno dei miei obiettivi era quello di tornare in Nazionale e ci sono riuscita dopo tanto lavoro ed impegno" afferma la 23enne specialista minturnese "adesso mi godo questo momento, ma sono prontissima a continuare". E gongola anche Francesco Leonardi, maestro del club formiano, che nel giro di due giorni mette all' incasso un oro ed un argento, oltre al primo posto di Russo nel Circuito Europeo di spada maschile: "Vedere una tua atleta, cresciuta nella tua sala, cantare l' inno nazionale con la medaglia europea al collo è qualcosa che non si dimentica" afferma il tecnico tirrenico.
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