07.05.2024 - 10:16
Sgomberata la Chiesa Ortodossa di Campo di carne. Ieri mattina alle 9, puntuali, l’ufficiale giudiziario, rappresentanti dei nuovi proprietari e i Carabinieri di Campoverde e Aprilia, si sono presentati presso la Chiesa ortodossa di Campo di Carne per eseguire un ordine di sfratto e sgombero a carico della vedova di padre Daniel, storico arciprete della comunità romena apriliana, e della Onlus che gestisce il luogo di culto. Accanto a Marilena, che non è certo stata lasciata sola, c’erano gli amici di sempre, c’era il neo nominato vescovo ortodosso (oltre a vescovo di Roma, Petrus Romanus e Prefetto del Santo Ufficio per la dottrina della fede) padre Marco da Anzio, colui che avrebbe dovuto prendersi l’onere e l’onore di portare avanti l’attività della chiesa, c’era anche il vescovo di Firenze padre Luca Monti, Metropolita d’Italia e Cancelliere con altri cinque vescovi da tutto il Paese.
Tutti pronti ad opporsi ad un gesto che proprio padre Monti definisce un «atto di violenza inaudita contro un luogo di culto, contro una donna, contro una comunità. Violenza certo non fisica, ma paventata». «Eravamo disposti a consegnarci con i nostri corpi alla forza pubblica - ha detto padre Marco - ma anche per rispetto del dolore di Marilena alla fine abbiamo deciso di non opporre l’estrema resistenza. Questa chiesa, la nostra chiesa, però, è e resta la chiesa della resistenza, non ci arrendiamo, vogliamo che questo caso sia preso in carico ad ogni livello istituzionale. Non si può sentire che un luogo di culto venga sgomberato. Immaginate se non fosse stata una chiesa ortodossa, ma una moschea, una chiesa cristiana...».
La questione è molto complessa. La chiesa fa parte di una proprietà per cui il fondatore, decenni fa, chiese un mutuo. Mutuo non pagato più dal 2014 per impossibilità. «Come si può mettere una ipoteca e farla valere su un luogo di culto?» si chiedono i rappresentanti della chiesa ortodossa. Due anni fa la proprietà venne acquistata da alcuni cittadini indiani che per due anni non si erano fatti vedere o sentire. Poi quest’anno la doccia fredda: la richiesta di uno sfratto esecutivo e l’annuncio dello sgombero, ancora prima della sentenza attesa per il 3 luglio in Tribunale.
«L’italia non può più definirsi uno Stato, un Paese cattolico, cristiano se permette una cosa del genere - afferma padre Luca Monti -. Quello che si aggiunge alla tristezza e alla rabbia, è la delusione di fronte ad un mondo politico assente, inerme, disinteressato. Immaginate voi se alla vigilia di un’elezione, qualcuno provasse a sgomberare una chiesa, una moschea, immaginate cosa potrebbe succedere? Ogni politico coglierebbe l’occasione per un selfie, una intervista, un commento. Sulla chiesa di campo di carne invece il silenzio. Per ora. Ho intenzione di non accettare una cosa del genere, di coinvolgere ogni livello istituzionale, fino alla Presidenza della Repubblica» conclude il vescovo toscano, che al suo attivo ha certamente posizioni forti, prima tra tutte quella sulla campagna vaccinale anti covid ad esempio.
La donna e la Onlus quindi da ieri mattina non sono più in via del Genio Civile. L’ufficiale giudiziario ha concesso due settimane per portar via tutti gli arredi sacri: «Abbiamo già portato via tutte le reliquie e gli oggetti che rendono sacra la chiesa che oggi quindi, si può considerare sconsacrata. Ma ci sono diversi rischi che non vogliamo nemmeno immaginare...». Padre Marco non lo dice chiaramente, ma un luogo di culto come questo potrebbe anche attirare interessi particolari, satanici oltre a malintenzionati. Vigileranno, quotidianamente, ogni oggetto, ogni locale è stato fotografato dallo stesso ufficiale giudiziario per scongiurare ammanchi.
Resta l’amarezza per una vicenda che non è ancora conclusa, ma che nei fatti vede una donna cacciata da un luogo in cui ha vissuto per oltre 15 anni, una comunità che rischia di restare senza un luogo di culto, senza un punto di riferimento oltre che vera e propria anagrafe visti i registri di battesimi e matrimoni che da sempre vi si celebravano, il tutto nel silenzio davvero assordante delle istituzioni.
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