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Cronaca

Processo “Assedio”, parla il pentito Pugliese: ricostruiti i legami tra i clan di Latina e Aprilia

Ripreso davanti al Tribunale di Latina il procedimento nato dall’inchiesta antimafia. Presente per la prima volta l’ex sindaco Lanfranco Principi.

Processo “Assedio”, parla il pentito Pugliese: ricostruiti i legami tra i clan di Latina e Aprilia

Il pentito Renato Pugliese

È ripreso oggi, 21 ottobre, davanti al secondo collegio del Tribunale di Latina  , il processo scaturito dall’operazione “Assedio”, che nel luglio 2024 portò a 19 arresti e al commissariamento per infiltrazioni mafiose del Comune di Aprilia. In aula, per la prima volta dall’inizio del dibattimento, era presente anche l’ex sindaco Lanfranco Principi, tra gli imputati.

Nel corso dell’udienza ha deposto in collegamento protetto Renato Pugliese, collaboratore di giustizia già appartenente alla criminalità pontina, che – rispondendo alle domande del pm della Dda – ha ricostruito i rapporti tra i gruppi di Latina e di Aprilia, in particolare quelli riferibili a Gangemi e Patrizio Forniti, questi ultimi indicati come vertici del sodalizio criminale apriliano.

Pugliese ha descritto episodi di scontri e vendette legati a debiti e traffici di droga, citando un presunto tentativo di omicidio ordinato da Forniti contro esponenti del clan Travali. Ha inoltre raccontato del ruolo economico di Gangemi e dei rapporti con Antonio “Marcello” Fusco, che «mi dava soldi per me e per mio padre in carcere, per rispetto».

La Procura antimafia punta a consolidare l’impianto accusatorio che riconosce nel gruppo Gangemi-Forniti una struttura di tipo mafioso radicata sul territorio di Aprilia


La difesa, con   l’avvocato Oreste Palmieri, ha chiesto chiarimenti sulle fonti delle informazioni fornite dal pentito, detenuto dal 2016: Pugliese ha spiegato di aver appreso diversi dettagli dal collaboratore Riccardo, che avrebbe riferito anche di contatti tra la criminalità e ambienti politici locali, citando nomi noti  della politica locale.

Il processo proseguirà nelle prossime udienze con l’ascolto di altri testimoni e collaboratori di giustizia.

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