L'intervento
23.12.2025 - 21:00
L'imprenditrice Tiziana Vona
Continuare a lavorare in sinergia con le istituzioni per migliorare la competitività delle imprese del territorio. A partire dalla sburocratizzazione delle amministrazioni fino alla realizzazione di infrastrutture come la Roma-Latina. Sono questi alcuni input che arrivano dal presidente di Unindustria Aprilia, Tiziana Vona, che traccia un bilancio del 2025 sottolineando l’impegno dell’associazione a favore delle imprese del territorio e saluta con favore il Piano industriale del Lazio redatto da Unindustria che è stato acquisito dalla Regione. «La sburocratizzazione è uno dei punti deboli. Per le aziende è fondamentale il fast track amministrativo per essere competitive. Si pensava che la Zls potesse dare uno sbocco, è già stata approvata e deve entrare in attuazione. Crediamo però che sia importante che il Consorzio Industriale del Lazio esca dal Commissariamento, perché c’è bisogno di governance stabili per dare certezze agli imprenditori. Inoltre - afferma - sono essenziali le infrastrutture, che rappresentano una leva strategica necessaria per restituire dignità alle imprese che da anni scommettono su questo territorio, che negli anni hanno creato una produttività in questa zona. Noi abbiamo individuato tra le peculiarità più importanti quello del polo logistico del quadrante compreso tra Aprilia, Anzio, Pomezia e Santa Palomba, che può diventare un asset ancora più rilevante per rendere il Lazio sempre più modello di sviluppo. E lo stesso si può dire per il settore farmaceutico, dove ci sono aziende meritevoli su scala nazionale ed europea. Ma aumentare l’export significa rafforzare le infrastrutture. In questo senso risulta strategica la Roma-Latina, dove però è stato cambiato il tracciato rispetto al vecchio progetto che comporta una valutazione di impatto ex novo che non è stata ancora fatta. Inoltre anche il Corridoio europeo per la logistica delle merci è importante per la sostenibilità, nell’area di Santa Palomba società come Mercitalia e Trenitalia stanno portando avanti progetti di sviluppo strategico. Perciò stiamo monitorando quello che la Regione ha colto nel piano affinché venga calato sui territori».
Il presidente di Unindustria Aprilia sottolinea infatti come il “fattore tempo” sia fondamentale per mantenere o aumentare la competitività. Perciò ridurre le distanze geografiche e i tempi di autorizzazione è un obiettivo basilare. «Per un’autorizzazione ambientale ci vogliono in media 5 anni e in quel lasso di tempo un progetto diventa obsoleto dal punto di vista normativo e tecnologico, perciò spesso ci troviamo con prescrizioni che sono impossibili da attuare perché non c’è corrispondenza tra innovazione e quanto normato. E i danni sono veramente ingenti. Perciò l’aspetto della sburocratizzazione è una leva che ci può consentire di migliorare ancora di più, perché non dimentichiamo che il Lazio è competitivo sul territorio nazionale, in alcuni settori specifici è la prima Regione in Italia».
Puntare sull’innovazione tecnologica vuol dire sostenere il termovalorizzatore di Santa Palomba (che porterà pure un miglioramento della viabilità della zona), i biodigestori previsti per Roma ma anche dire sì al deposito finale di rifiuti. Un impianto ben lontano da quelli realizzati 30 anni fa. «Lo smaltimento dei rifiuti, anche se all’ultimo posto, è comunque inserito nella gerarchia di rifiuti. Tra l’altro - continua - non ci sono più le discariche di 30 anni fa, oggi si parla di impianti moderni come ultima tecnologia da adottare per il residuo irrecuperabile. Noi siamo per la neutralità, nella filiera abbiamo bisogno di tutte le tecnologie disponibili». Un altro argomento seguito con attenzione dagli industriali riguarda la Zls, recentemente approvata. «Dobbiamo verificare - dice - l’omogeneità sui territori, verificare se esistono eventuali disparità da recuperare e prevedere dei miglioramenti in corso d’opera. Ringrazio il presidente Giuseppe Biazzo e tutta la squadra di Unindustria, che si spendono per quello che chiediamo». Uno dei problemi da affrontare riguarda l’emergenza idrica che si riflette sulle imprese. «Questa è una criticità rilevante, che riguarda la zona di Latina ma soprattutto l’area dei Colli Albani. Perciò - spiega - stiamo puntando sul recupero delle acque per le aziende, ma pure questo aspetto ha bisogno di una normativa specifica che va migliorata».
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