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Il fatto

Villetta degli orrori, Maricetta Tirrito condannata a otto anni di carcere

L'ex paladina antimafia convinceva gli anziani ospiti nella sua Rsa a cederle il controllo dei beni

Villetta degli orrori, Maricetta Tirrito condannata a otto anni di carcere

Otto anni di carcere. E’ la condanna pronunciata dal Presidente della Corte di Appello di Frosinone, Antonio Ruscito, per Maricetta Tirrito, l’ex paladina antimafia arrestata perché avrebbe orchestrato un sistema di raggiri ai danni di anziani soli e vulnerabili accolti nella sua casa di riposo ad Ardea, rinominata la casa degli orrori. Oltre a lei, erano state arrestate altre quattro persone, tra cui quello che all’epoca era il suo compagno, che aveva ottenuto i domiciliari, e un medico di famiglia di Ardea. Secondo gli inquirenti, Tirrito convinceva le vittime a cederle il controllo dei loro beni, facendole sottoscrivere carte prepagate su cui poi confluivano le loro pensioni. Il denaro, invece di essere usato per il loro benessere, veniva speso per lusso e sfizi personali: dall’operazione di chirurgia estetica per la figlia fino a vacanze e cene. Maricetta Tirrito chiamava affettuosamente le sue vittime “nonnetti“, ma il suo interesse era tutt’altro che affettuoso: quando capiva che non avevano eredi diretti, il suo atteggiamento cambiava. «Questo ha una casa, va trattato come un gioiellino», diceva in una delle intercettazioni. Il conto totale delle somme sottratte, secondo gli inquirenti, si aggira intorno ai 385mila euro, prosciugati dalle tasche di anziani ospitati nella sua struttura, finita sotto inchiesta dopo la morte sospetta di Vincenzo Pica e Luigi Bonomo e il ricovero di Gigliola Iannuzzi.
La condanna di otto anni è assai inferiore rispetto a quanto richiesto dal Pm, il dott. Ambrogio Cassiani: il pubblico ministero, infatti, aveva chiesto ben 27 anni di carcere.

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