E' la fine di un idillio incrinato, quello tra Comune di Latina e concessionario della piscina comunale. Durava più o meno dal 2006 e adesso si chiude definitivamente dentro una delibera di Giunta con cui viene dato il via libera al dirigente del Settore Decoro Urbano di valutare e quantificare «quanto dovuto dal concessionario in merito al rimborso delle utenze energetiche, verificando mancati pagamenti passati già accertati ed a richiedere le somme dovute, da accertare». Fin qui un passaggio obbligato che era stato soltanto rinviato nel tempo, a causa della mancata separazione oggettiva e tecnica delle utenze della piscina.
In pratica da quattordici anni a questa parte non si è mai saputo con esattezza chi dovesse pagare cosa e, soprattutto, quanto, al punto che tra società concessionaria e amministrazione comunale sono in corso contenziosi giudiziari. Ma c'è dell'altro in questa delibera. In specie si dispone che sempre il dirigente del Servizio Decoro rediga una «apposita deliberazione di indirizzo nella quale si affrontino tutte le altre criticità riguardanti gli impegni fra le parti contenuti nella convenzione e nei suoi atti successivi».
Dunque una battaglia che è appena cominciata. C'è un che di paradossale e di incomprensibile in questa vicenda: nel 2006 il Comune di Latina firma una convenzione in base alla quale si impegna a pagare le utenze della struttura sportiva fino a quando non verrà eseguita una separazione delle utenze, cosa che accadrà soltanto nel 2020 in via formale. Nel frattempo però la società che ha in gestione l'impianto paga parte dei consumi, ma ciò che davvero complica ogni cosa è il ritardo nell'iter della separazione delle utenze che subisce un'accelerazione solo negli ultimi due anni.
Il prospetto definitivo, già annunciato dall'assessore Emilio Ranieri, è stato varato poche settimane fa ed è costato alle casse dell'ente 679mila euro perché il progetto iniziale non è stato consegnato e il secondo lo si è dovuto integrare.
Tra uno dei progettisti e l'ente si è persino instaurato un contenzioso giudiziario sulla parcella, poi pagata dietro transazione, con lo sconto. La concessione originaria prevedeva espressamente che l'onere della separazione delle utenze dei servizi fosse a carico del Comune di Latina, che per di più ad ogni anno di tempo perso doveva aggiungere le bollette vere e proprie, in particolare le forniture energetiche su cui è stato necessario intervenire con apposito piano di separazione in grado di calcolare con esattezza i consumi.