Un imponente spazio espositivo in mezzo al mare, tra memoria e futuro, questo il progetto presentato per il recupero del Carcere borbonico di Santo Stefano. Una scuola di "alti pensieri", un luogo di produzione e attrazione culturale e turistica, un centro europeo di pratiche ambientali sostenibili e che possa celebrare i valori dell'Europa e il Mediterraneo come patrimonio vivente.
Così è stato presentato ieri mattina il piano di recupero, alla presenza di Silvia Costa, Commissaria Straordinaria del Governo. Un progetto che prevede uno stanziamento di 70 milioni di euro e un programma lungo e complesso che dal 2020 arriva fino al 2025. Il recupero del carcere rappresenta così un'imperdibile opportunità di sviluppo sostenibile e integrato, che inciderà radicalmente sulla vita delle due piccole isole del Tirreno, preziose riserve naturali tra Lazio e Campania: se Ventotene sarà principalmente il luogo di approdo e punto di partenza e raccolta informazioni per la più piccola Santo Stefano, quest'ultima isola, ora in stato di degrado, subirà una radicale trasformazione.
Da qui infatti, Silvia Costa ha tenuto a fare due importanti considerazioni da cui poi si è snocciolato il piano per il recupero: «Santo Stefano è un'isola disabitata da 55 anni, un'area demaniale ridotta senza luce e acqua ma solo con cisterne di acqua piovana. Per portare avanti questo progetto abbiamo deciso di chiamare delle importanti aziende italiane per farne un modello di energia e sviluppo sostenibile». La seconda considerazione sul quale la Costa si è soffermata è il modello di intervento che verrà presto messo in atto: «L'isola passa da 300 abitanti nei mesi invernali a 5mila nei mesi estivi, è chiaro come ci siano carenze infrastrutturali e difficoltà economiche. Per questi motivi abbiamo pensato di adottare un modello di intervento che permetterà di mettere al centro la comunità di Ventotene, insieme alle associazione che vi operano da anni e in stretta collaborazione con la Regione, che sta intervenendo con risorse aggiuntive». Un cambiamento dunque, che inizierà proprio dalla messa in sicurezza e riqualificazione del suo luogo "simbolo", l'ex Carcere, una costruzione potente e fragile al tempo stesso, dal fortissimo valore evocativo, pronta ad accogliere, secondo Silvia Costa, «la next generation di europei».
La commissaria ha poi annunciato che fra pochi giorni verrà firmato un importante protocollo per sostenere l'imprenditorialità dei giovani».