"La sentenza del Consiglio di Stato, a seguito della quale, e già poche ore dopo la sua pubblicazione, un portavoce della Commissione già si affrettava a chiederne una attuazione anticipata da parte del governo italiano, prevedeva irritualmente, illegittimamente e senza motivazione plausibile che le concessioni su cui insistono tali imprese debbano essere sottoposte ad evidenza pubblica dal 1 gennaio 2024; tutto ciò significa, di fatto, espropriare tali imprese". E' questo il contenuto di una lettera, inviata al Commissario europeo per il Mercato Interno Thierry BRETON sulle concessioni delle imprese balneari, dalla delegazione di Fratelli d'Italia- Ecr al Parlamento europeo composta da Raffaele Fitto, Carlo Fidanza,
Sergio Berlato, Pietro Fiocchi, Raffaele Milazzo, Nicola Procaccini, Vincenzo Sofo e Raffaele Stancanelli.
"Fuori da ogni polemica le chiediamo: quale piccola o media impresa del settore, magari a conduzione familiare, magari dopo aver contratto finanziamenti anche di recente facendo 'legittimo affidamento' sull'estensione della durata delle concessioni al2033 prevista dalla legge 145/2018, potrà contendere a colossi multinazionali l'assegnazione della concessione su cui ha investito per anni?- scrivono i firmatari- In una fase storica in cui l'Ue sta varando strumenti eccezionali per la ripresa
post-Covid ci rendiamo conto dell'impatto sociale di tutto questo su decine di migliaia di famiglie che non hanno altra colpa se non quella di aver provato a fare impresa, spesso riuscendoci molto bene, fidandosi dello Stato italiano e delle sue leggi"