Politica
24.12.2025 - 15:30
Nicola Procaccini, eurodeputato e copresidente dei Conservatori e Riformisti europei, il re dei social network in provincia di Latina (e in generale anche nel confronto con quella di Frosinone). Con un totale di 89.802 follower guida la classifica. Un dato che conferma la sua proiezione nazionale ed europea, rafforzata da una comunicazione fortemente identitaria, costante e coerente con il profilo politico. Procaccini utilizza i social come amplificatore di posizioni politiche nette, con contenuti che spaziano dall’attualità europea ai temi identitari, mantenendo un linguaggio diretto e riconoscibile.
Al secondo posto si colloca Claudio Durigon, senatore e sottosegretario al Lavoro, con 54.771 follower complessivi. La sua presenza digitale è caratterizzata da un forte taglio istituzionale, alternato a messaggi di partito e aggiornamenti sull’attività di governo. Una comunicazione meno emozionale, ma costante, che intercetta un pubblico consolidato.
La politica pontina parla sempre più il linguaggio dei social network. Facebook e Instagram, in particolare, sono diventati strumenti centrali non solo per informare, ma per costruire identità, rafforzare consenso e presidiare il dibattito pubblico. La classifica elaborata da Latina Oggi, basata sui follower ufficiali dei profili Facebook e Instagram dei principali esponenti politici della provincia di Latina, restituisce una fotografia significativa del peso digitale della classe dirigente locale. Nell’analisi ci siamo fatti aiutare da una società specializzata proprio nella gestione dei social media.
Dopo Procaccini e Durigon, in provincia, c’è Gerardo Stefanelli, presidente della Provincia di Latina e sindaco di Minturno, con 21.111 follower. Il suo profilo riflette un’impostazione amministrativa, orientata al racconto dell’azione istituzionale e dei territori, con una presenza equilibrata ma meno aggressiva sul piano della visibilità. Stefanelli ha incrementato molto i propri follower usando in modo molto peculiare proprio i social puntando sui reel per raccontare le iniziative dell’ente e quelle personali quando si è candidato alle regionali per Italia Viva. Nella fascia intermedia si collocano Nicola Calandrini (16.407), Angelo Tripodi (15.879) e Cosmo Mitrano (12.978), che utilizzano i social soprattutto come strumenti di informazione politica e territoriale. In questi casi emerge una comunicazione più tradizionale, spesso legata ai comunicati stampa e agli eventi ufficiali, con margini di crescita ampi sul piano dell’interazione. Interessante il dato relativo a Gianluca Taddeo (12.193) e Cristian Leccese (9.849), sindaci di Formia e Gaeta, che mostrano come il ruolo amministrativo locale possa tradursi in una discreta visibilità digitale, soprattutto quando i social vengono utilizzati per raccontare il quotidiano delle città. Più distaccati Salvatore De Meo (9.713), europarlamentare, e Anna Maria Bilancia (8.067), mentre Matilde Celentano, sindaca di Latina, si ferma a 7.600 follower, un dato che segnala una presenza social ancora in fase di consolidamento, nonostante il ruolo istituzionale di primo piano.
Chiudono la classifica Emanuela Zappone, Elena Palazzo, Salvatore La Penna e Giuseppe Schiboni, con numeri più contenuti ma comunque indicativi di una presenza digitale attiva. Numeri ancora contenuti sui social media per la deputata Giovanna Miele e per il consigliere regionale Vittorio Sambucci. Tra i big della politica locale a non avere i social troviamo il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone. Una scelta consapevole, in quanto in diverse occasioni pubbliche ha sostenuto di preferire il contatto diretto coi propri cittadini ed elettori. Senza profili anche il sindaco di Cisterna Valentino Mantini.
Secondo una società di comunicazione politica interpellata da Latina Oggi, «la classifica dimostra che i numeri non raccontano solo la popolarità, ma soprattutto la qualità della strategia. I profili più performanti sono quelli che hanno una linea editoriale chiara, una frequenza costante e una narrazione coerente con il ruolo politico. Dove manca una strategia, i social restano una vetrina passiva».
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