Parte il processo a carico dell'ex amministratore della Progetto Ambiente Valerio Valeri, ritenuto responsabile di abuso d'ufficio per gli affidamenti diretti ma frazionati (e dunque senza gara) concessi a una ristretta rosa di ditte per il noleggio dei mezzi necessari al servizio di raccolta differenziata. Ieri nell'aula del Tribunale di Latina si è tenuta la prima udienza davanti al collegio presieduto dal giudice Gian Luca Soana (a latere i giudici Fabio Velardi e Francesca Coculo), una seduta durante la quale sono state ammesse le prove.

Prima dell'avvio del dibattimento il Comune di Aprilia ha fatto richiesta di costituzione di parte civile tramite l'avvocato Carlo Antonio Maria Brena, una richiesta che ha trovato l'accoglimento del pm - il procuratore capo Giuseppe de Falco e l'opposizione della difesa. I legali dell'ex amministratore della società di igiene urbana, gli avvocati Francesco e Camillo Autieri, hanno ricordato come i vecchi bilanci della Progetto della Ambiente, rientrando integralmente nel bilancio del Comune, fossero stati trasmessi alla Corte dei Conti che non aveva rilevato nulla. Hanno poi rimarcato che qualora fosse stato commesso abuso d'ufficio, fatto negato con forza dagli avvocati della difesa, il Comune sarebbe il primo responsabile di omesso controllo. Inoltre i legali hanno sostenuto che l'operato di Valeri non avrebbe configurato né un danno d'immagine, né tantomeno un danno economico all'Ente di piazza Roma.

Alla fine però il collegio presieduto dal giudice Soana ha ammesso il Comune di Aprilia come parte civile in qualità di parte offesa, fissando la prossima udienza al 2024. Il processo a carico di Valerio Valeri, che si è dimesso da amministratore della Progetto Ambiente nel maggio 2022, nasce da un'inchiesta della Guardia di Finanza che riguarda gli affidamenti diretti dati dalla società di igiene urbana ad alcune ditte tra il 2016 e il 2018 per il noleggio dei mezzi per la raccolta differenziata e la somministrazione di personale interinale. Affidamenti ripetuti nel tempo per un importo complessivo di milioni di euro, senza ricorrere a una gara d'appalto.