Ambiente
01.07.2023 - 17:30
"All'illustrissimo Presidente della Repubblica, Onorevole Sergio Mattarella, a cui la presente è inviata per conoscenza, si chiede un autorevole intervento per la tutela del diritto costituzionale alla ‘tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell'interesse delle future generazioni' come statuito nel nuovo comma 3 dell'articolo 9 della Costituzione. Articolo che detta un criterio generale di azione dei pubblici poteri improntato alla protezione dell'ambiente". È questa la parte conclusiva della lettera firmata dal presidente del Parco Nazionale del Circeo Giuseppe Marzano e del direttore ff Ester Del Bove inviata per conoscenza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma anche al Ministero dell'Ambiente, al Ministero della Difesa, al Comando Militare della Capitale, alla Regione Lazio, al Comune di Sabaudia ed al raggruppamento Carabinieri Parchi.
Oggetto della lettera le esercitazioni militari ai Pantani d'Inferno e la presenza del poligono nell'area a tutela argomento affrontato ieri nell'ambito di una conferenza stampa convocata dal presidente Marzano per fare il punto su diverse situazioni che al momento l'Ente Parco sta vivendo.
E in parte subendo. La lettera è molto dettagliata ed elenca la normativa, partendo da quella europea, che tutela l'area dei Pantani d'Inferno inserita nella Convenzione di Ramsar che tra le altre cose impegna lo Stato Italiano a tutelare l'area dei Pantani d'Inferno. Le attività previste da ottobre a dicembre praticamente tutti i giorni avverebbero inoltre in un momento particolarmente delicato per l'avifauna ed allo stesso tempo il periodo di chiusura impedirebbe in quei mesi le attività di istituto dell'Ente Parco. Cosa non meno importante, la continuità con la Zsc "Dune del Circeo" un'area particolarmente fragile come dimostrato anche dai cedimenti dei mesi scorsi. L'Ente Parco ha inoltre evidenziato che nulla è stato riferito sulla bonifica dell'area. Al Ministero dell'Ambiente ed alla Regione è stato nuovamente rivolto l'invito ad attivarsi per quanto di competenza per evitare il definitivo deterioramento dell'habitat e procedure di infrazione dall'Europa. E viene invocato il "principio della precauzione" contenuto nell'articolo 191 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea. Un principio finalizzato a garantire in primis "un alto livello di protezione dell'ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio". Insomma, quello del Circeo non è un Parco senza voce, l'Ente scende in campo per la tutela dei Pantani d'Inferno, un patrimonio ambientale di tutti.
Senza direttore, l'effetto domino
E' una condizione di isolamento e di difficoltà quella che sta vivendo ora l'Ente Parco, per tanti motivi. Ed il primo è sicuramente la nomina del direttore che ancora non arriva a circa sei mesi dalla selezione della terna di nomi. Questo è stato un argomento centrale nel corso della conferenza stampa di ieri. «La mancanza della figura apicale - commenta Marzano a riguardo - ha comportato un rallentamento delle procedure per la realizzazione dei progetti finanziati nell'ambito dell'iniziativa ‘Parchi per il clima', anche se per molti di essi sono state elaborate le progettazioni definitive e per uno di essi (realizzazione di piste ciclabili in Comune di Sabaudia) si è giunti ad uno stato molto avanzato dei lavori. Inoltre, è opportuno ricordare che la prima scadenza per il completamento dei lavori previsti, relativamente alla prima annualità 2019, sarà dicembre 2024, per cui ci sarebbe tutto il tempo per utilizzare le risorse assegnate nei tempi stabiliti. Allo stesso modo non si sono potuti attivare i progetti relativi alla sentieristica e non sono stati avviati i lavori riguardanti l'Isola di Zannone, anche se per tutti questi interventi molte attività propedeutiche al concreto inizio dei lavori sono state eseguite come previsto». Fermi anche i fondi del 2021 per interventi di riqualificazione della duna, anche questi a scadenza. «Tutto questo è accaduto - prosegue Marzano - soprattutto, per la mancanza di un Direttore in grado di svolgere le funzioni di RUP e una struttura tecnico-ammnistrativa adeguata, cosa che ha portato ad avere nel bilancio dell'Ente un consistente residuo di somme non spese dagli anni precedenti». Solo 5 dipendenti a fronte dei 9 previsti, spesso sovraesposti semplicemente per il regolare svolgimento del proprio lavoro. Nonostante questa situazione direttivo e presidente hanno lavorato per raggiungere obiettivi importanti. «Si è intervenuti - prosegue Marzano - sulle modalità per il rilascio dei pareri per i condoni edilizi, per l'ottenimento dei nulla-osta in materia urbanistica ed edilizia, dei nulla-osta in materia agro-forestale e in molte altre procedure. In questi mesi sono stati compiuti molti passi in avanti in materia di adozioni di strumenti amministrativi previsti per legge e mai, in precedenza, realizzati nel modo e nei tempi dovuti. Si è provveduto, ad esempio, ad approvare il Piano Triennale del Fabbisogno del Personale». Negli ultimi mesi nono sono mancate voci circa il possibile commissariamento dell'Ente Parco ed anche su questo Marzano ha fatto delle precisazioni «Queste voci sono arrivate anche a me - ha affermato - ma non credo possano esserci motivazioni per il commissariamento perchè le problematiche che ora stiamo riscontrando dipendono dalla mancata nomina del direttore e non dal malfunzionamento dell'Ente».
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