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Caos Tari, gli agricoltori alzano la voce: "Il Comune ci ascolti o protesteremo"

Maxi ingiunzioni su capannoni, il Comitato: "Chiediamo il rispetto della legge nazionale, non agevolazioni. Se non si troverà l'intesa porteremo i trattori in piazza"

Maurizio Lavezzo,  Michele De Luca,  Gabriele Marziali,  Franco Vona e Roberto Miliucci del comitato agricoltori apriliani

Maurizio Lavezzo, Michele De Luca, Gabriele Marziali, Franco Vona e Roberto Miliucci del comitato agricoltori aprilian

Il comitato agricoltori apriliani torna a chiedere con forza al Comune di Aprilia una soluzione rispetto agli avvisi di accertamento Tari inviati nei mesi scorsi dall'ufficio Tributi. Ieri mattina a Campoverde è stato presentato il nuovo movimento che si è costituito nei giorni scorsi per contrastare il problema delle "cartelle pazze" e delle maxi ingiunzioni sui capannoni agricoli adibiti a magazzini, accertamenti per importi enormi non dovuti secondo il comitato che sottolinea come la legge nazionale di riferimento specifichi che quei magazzini non producano rifiuti urbani ma rifiuti speciali e pericolosi. «Vorrei che fosse chiaro un concetto, questi agricoltori - spiega il consulente del lavoro, Michele De Luca - non stanno chiedendo un'agevolazione ma il rispetto della legge nazionale, perché lo smaltimento dei rifiuti speciali e pericolosi già lo pagano alle aziende private autorizzate dal Ministero dell'Ambiente, in quanto i capannoni agricoli producono quella tipologia di rifiuti e non rifiuti urbani. Questi diritti gli spettano dunque da una normativa nazionale, che è gerarchicamente di rango superiore a quella comunale. Ma anche lo stesso regolamento comunale, seppur un po' ambiguo in alcuni punti, prevede l'esclusione».
Concetti ribaditi da alcuni dei rappresentanti del comitato presenti all'incontro: Franco Vona, Gabriele Marziali, Roberto Miliucci e Maurizio Lavezzo. «Chiediamo semplicemente il rispetto della legge nazionale, visto che noi già dobbiamo stipulare dei contratti con le ditte private per smaltire i rifiuti speciali. Così - ricorda Vona - dopo la mozione votata in Consiglio comunale all'unanimità abbiamo chiesto un incontro con l'amministrazione che tuttavia è rimasta sulle sue posizioni. Anzi, abbiamo letto una dichiarazione del sindaco nel quale afferma che chi amministra è tenuto a rispettare la normativa di riferimento e che per risolvere questo problema il costo dovrà essere recuperato dalla tariffa Tari applicata. Ma in questo caso non sta dicendo il vero, perciò ci siamo dovuti costituire in un comitato per far valere le nostre ragioni perché stanno arrivando delle "cartelle pazze" con importi altissimi, ad alcuni anche di 400mila euro».
Gli accertamenti riguardano in gran parte gli anni pregressi, inviati dall'ufficio Tributi tra il 2022 e il 2023 per evitare la prescrizione, però proprio su questo aspetto si annidano i maggiori problemi. «Nella precedente riunione in Comune - ha detto Marziali - ci è stato spiegato che presentando una perizia giurata di un tecnico abilitato i capannoni saranno esclusi dalla Tari. Ma questo si può fare per l'anno scorso, mentre per gli anni precedenti è molto più complicato».
Perciò il comitato ha chiesto un incontro al sindaco Lanfranco Principi, all'assessore Gemma Stampatore e alla responsabile dell'ufficio Tributi per trovare una soluzione, evitando in questo modo un braccio di ferro che sarebbe deleterio per tutti. Ma senza un accordo non si escludono azioni eclatanti. «Abbiamo chiesto un confronto con la giunta e i dirigenti comunali - continua De Luca - perché vogliamo trovare l'intesa evitando di mettere in difficoltà l'amministrazione comunale, ma se ciò non sarà possibile andremo avanti con la nostra azione e se sarà necessario porteremo in piazza Roma i trattori».

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