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La Regione Lazio dichiara guerra ai cinghiali per contrastare la peste suina

La Giunta ha approvato un piano per il contenimento, c'è l'ok alla caccia: ecco chi può sparare ai mammiferi selvatici

La Regione Lazio dichiara guerra ai cinghiali per contrastare la peste suina

Contenere la fauna selvatica, in particolare  i cinghiali, soprattutto per evitare la devastazione dei terreni agricoli. Sono questi gli obiettivi principali delle nuove linee di indirizzo del piano regionale interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana nel territorio. 

Una decisione portata a conoscenza degli agricoltori aderenti alla Coldiretti, che l'11 luglio si sono presentati davanti la sede della Regione Lazio per protestare contro le scorribande degli ungulati nei campi coltivati. "La Giunta regionale ha approvato un Piano per il contenimento della peste suina africana, grazie allo straordinario lavoro di squadra con l’assessore all’agricoltura Giancarlo Righini. Abbiamo dato quella risposta - spiega il governatore Francesco Rocca - che i nostri agricoltori attendevano da anni: una maggiore attenzione a chi lavora la terra, a chi porta sulle tavole beni preziosi come i prodotti del nostro territorio. È un segnale di attenzione ai professionisti di questo settore chiave per l'economia regionale".

In base alle nuove linee guida, saranno molteplici i soggetti pubblici e privati autorizzati a sparare o prelevare esemplari di fauna selvatica nel territorio regionale: militari, Carabinieri forestali, guardiaparco e dipendenti regionali, società private, cacciatori, proprietari e conduttori dei fondi, bioregolatori, veterinari. Ognuno con le sue modalità e per le sue competenze. "Questa misura ha l'obiettivo di ristabilire l’equilibrio biologico dell'ecosistema - aggiunge Righini -, in quanto la presenza di cinghiali lo aveva scompensato in maniera letale creando gravi conseguenze. I danni da fauna selvatica sono oramai incalcolabili e i dati sono allarmanti. Con questo provvedimento ribadiamo, quindi, l’ascolto e l’impegno a tutela degli interessi degli agricoltori, dando loro la facoltà di usare gli strumenti di contenimento indispensabili per la salvaguardia delle loro produzioni". In sostanza, le aziende agricole potranno direttamente intervenire a difesa dei terreni, non solamente allertando gli organismi competenti. 

"Si pone inoltre una particolare attenzione alla prevenzione della diffusione dei cinghiali in aree urbane - afferma l’assessore all’Urbanistica, alle Politiche abitative, alle Case popolari e alle Politiche del mare della Regione Lazio, Pasquale Ciacciarelli - attraverso azioni informative, di contrasto alle pratiche illecite di foraggiamento degli ungulati, mediante un maggiore coinvolgimento dei corpi di polizia locale e provinciale, di svuotamento dei cestini e dei cassonetti nelle aree verdi". 

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