La storia
31.08.2024 - 08:00
Ci sono storie che toccano il cuore. E quella che vi raccontiamo oggi è una di queste, una storia che insegna a non perdere mai la speranza, anche quando tutto sembra irrimediabilmente perduto. È la storia di Ares, un cane molosso che, contro ogni probabilità, è riuscito a tornare a casa dopo due lunghi anni, a ben 40 chilometri di distanza da dove è stato ritrovato.
Immaginate per un momento di perdere il vostro amato cane, ancora giovane, di appena un anno. Lo cercate disperatamente, affiggete volantini su ogni palo di San Cesareo, lanciate appelli sui social con la speranza che qualcuno lo abbia visto, che vi possa dare un indizio, una traccia. Eppure, giorno dopo giorno, il telefono non squilla, nessuno vi chiama. Il silenzio diventa assordante e con esso cresce la paura di non rivederlo mai più. Ora immaginate che, dopo 24 mesi di quel terribile incubo, improvvisamente il telefono squilla. Dall’altra parte della linea, una voce dice: «Salve, forse abbiamo trovato il vostro Ares». Il tempo si ferma e la speranza si riaccende.
Questo è quanto accaduto negli ultimi giorni a Cisterna. In via Livorno, alcuni residenti hanno notato un grosso cane, disorientato ma incredibilmente socievole, tanto che è salito subito sull’auto di chi si è fermato per aiutarlo. Attorno al collo, una targhetta con inciso un solo nome: Ares. I residenti, preoccupati e speranzosi, hanno contattato i volontari del gruppo “Animali smarriti”, che subito hanno lanciato l’allarme sui social. Ma le ore passavano, e nessuno sembrava farsi avanti per rivendicare il cane. Dov’era il suo padrone? Cosa gli era accaduto in quei due lunghi anni? La svolta è arrivata tra i commenti di un post: qualcuno ha ricordato un cane scomparso nel 2022 a San Cesareo, un cane molto simile, anche lui chiamato Ares. Inizia così una frenetica corsa contro il tempo. I volontari provano a mettersi in contatto con le persone di San Cesareo, mentre il cane viene temporaneamente ospitato in un centro a Tor Tre Ponti.
Ma c’è un problema: Ares non ha il microchip, il che rende le ricerche molto più difficili. I giorni passano e il cane, spaesato e triste, si rifiuta di mangiare. La paura che possa lasciarsi andare cresce, finché finalmente, ieri mattina, arriva la chiamata che tutti speravano: «Salve, sono la signora che a giugno 2022 ha perso un cane a San Cesareo. Se mi dite dove si trova il vostro Ares, vorrei venire a vedere se in realtà è il mio Ares». Così insieme al marito si precipita a Tor Tre Ponti, e quello che accade è da film: appena Ares li vede, li annusa per qualche secondo, poi scoppia in un pianto commovente e si lancia tra le loro braccia, riempiendoli di baci e di gioia. È la fine di un incubo, la fine di due anni di angoscia e dolore. La coppia piange a dirotto, incapace di trattenere le lacrime di felicità. Hanno ritrovato il loro Ares, il loro amato compagno di vita, proprio quando ormai avevano perso ogni speranza. Anche i volontari a stento trattengono le lacrime. Grazie alla loro tenacia, Ares è finalmente tornato a casa.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione