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Il caso

Scuola Don Milani, la preside : «Dimensionati senza saperlo»

Da settembre il contestato accorpamento dell’istituto di via Cilea con la scuola Vito Fabiano. La preside: lo abbiamo appreso dalla delibera regionale

Accorpamento Don Milani e Vito Fabiano, la protesta degli insegnanti

Valutare decisioni in modo ragionieristico basandosi solo su conti e numeri e non sulle realtà territoriali, sui progetti, sulle risorse umane e didattiche che ci sono dietro quei numeri è il contrario di quanto si debba fare nel mondo della scuola che di progetti, percorsi e uomini nutre il suo percorso. Ecco perché la scelta operata dalla Regione con il piano di dimensionamento delle scuole risulta ancora più iniqua a guardarla dall’angolatura delle scuole e dell’utenza che le vivono ogni giorno.

E’ il caso dell'istituto Don Milani di Latina che si trova nei quartieri Q4 e Q5 e che a partire dall'1 settembre 2025 sarà accorpato con l’istituto Vito Fabiano di Borgo Sabotino. Eppure a dispetto dei numeri l'istituto comprensivo Don Milani è una realtà consolidata di esperienza educativa a 360 gradi che ha festeggiato la celebrazione del cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione proprio due mesi fa e mandare giù questa novità non è facile.

Con l’accorpamento l'istituto, che si attesta sui 650 studenti, resta al suo posto, ma perderà una dirigenza e un Dsga per andare a costituire insieme alla Vito Fabiano, un mega istituto con plessi tra loro distanti sul territorio. Non si capisce la logica di unire un istituto al servizio di un quartiere popoloso come la Q4 con uno multiplesso ramificato in più borghi e con una sede legale e di segreteria dislocata a Borgo Sabotino che rischia di incidere sulle iscrizioni. Il timore è infatti che l’utenza dei quartieri Q4 e Q5 con questa decisione scelga di andare alla vicina Leonardo Da Vinci per evitare i viaggi a borgo Sabotino sulle questioni burocratiche e l’amarezza di utenza e dirigenza è lampante.

«Qui abbiamo sempre trovato un contesto accogliente e familiare per i nostri figli, una scuola di quartiere strettamente connessa con il territorio che guida gli alunni nel percorso educativo con proposte e progetti che li accompagnano anche al termine delle ore scolastiche – spiegano i genitori – risorse importanti che ci auguriamo non siano depotenziate e svilite da questa scelta». «Siamo stati dimensionati senza saperlo – esordisce la dirigente scolastica dell’istituto Don Milani Beatrice Pisa – abbiamo appreso questa decisione tramite delibera regionale senza che neanche l'ente locale ci informasse in modo preventivo. Il Comune ci ha convocato per il prossimo martedì, ma questa tempestica è tardiva dal momento che ormai la decisione di accorpare i due istituti è definitiva».

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