30.05.2025 - 13:10
In un’era sempre più digitalizzata, è facile capire come mai i pagamenti online In Italia hanno superato il contante per la prima volta. Proprio l’anno scorso, infatti, il 43% dei consumi sul nostro territorio è stato regolato con strumenti elettronici mentre l’uso del contante si è fermato al 41%. Anche a Latina, e nella provincia, la transazione in rete è sempre più diffusa. Capiamo quali sono i metodi che vengono più usati in zona e in Italia.
Evolversi dal punto di vista digitale significa, più di ogni altra cosa, sviluppare metodi di pagamento alternativi al contante. Per questa ragione, i metodi di pagamento elettronici sono diventati, negli ultimi anni, molto più utilizzati anche in Italia. Nel 2024, poi, per la prima volta, le transazioni in rete hanno superato l’uso del contante aprendo scenari, fino a poco tempo fa, inimmaginabili. Metodi come PayPal, soprattutto, che nel nostro paese vanta più di 11 milioni e mezzo di utenti, hanno migliorato e semplificato la transazioni su internet rendendo il tutto più sicuro e facile.
Vari settori, oltretutto, utilizzano PayPal come e-wallet preferito. Tra questi i casinò con PayPal sono tra i siti più utilizzati che accettano questo metodo di pagamento. Ma non sono solo i casinò con PayPal che hanno dato la spinta giusta per usare meno contante. Anche in posti meno metropolitani, come Latina, abbiamo tanti settori in cui le transazioni in rete sono diventate più comode rispetto a pagare in contanti uscendo fuori di casa. Per esempio, il Comune di Latina ha permesso di poter utilizzare PagoPA per i propri servizi. PagoPA è la piattaforma digitale che permette ai cittadini di effettuare pagamenti che hanno a che fare con la Pubblica Amministrazione ma anche con altri enti aderenti. Che proprio il Comune, quindi, permetta ai latinensi di poter pagare online è un bel balzo nel futuro.
Chiaro è che le carte di credito e debito (specie se contactless) stanno facendo la differenza, così come le prepagate e gli addebiti diretti e istantanei. Ma, al di là di tutto, sono proprio gli e-wallet di cui PayPal è leader ad aver cambiato le abitudini degli italiani.
Se da una parte abbiamo sempre meno giovani nel commercio a causa della crisi economica italiana, dall’altra vediamo il grande successo della Fiera Internazionale dell’Edilizia di Roma con più di 10mila visitatori. Questo cosa significa? Probabilmente il mondo sta andando in una direzione diversa da quella che avremmo immaginato anche soli dieci anni fa e dobbiamo renderci conto della globalizzazione dei consumi e della digitalizzazione degli stessi. Cerchiamo, dunque, di capire la storia di PayPal anche per comprendere meglio il suo successo.
Il successo globale di PayPal ci porta a saperne di più della sua storia. La società nasce nel 1998 in California dall’unione di due startup: da una parte abbiamo Confinity (che si occupava di sicurezza e crittografia), dall’altra X.com di Elon Musk (servizi finanziari e pagamenti elettronici). Nel 2000 le società si fondono in X.com che diventa, ufficialmente, PayPal nel 2001. L’azienda ha, da subito, un successo straordinario e viene messa sul mercato nel 2002, stesso anno in cui viene venduta a eBay per 1 miliardo e mezzo di dollari. Nel 2005, anno in cui arriva in Italia, la società ha già 100 milioni di clienti registrati.
Nel 2015, solo dieci anni dopo, PayPal si scorpora da eBay diventando indipendente. La piattaforma, attualmente, conta circa 430 milioni di conti attivi nel mondo e gestisce circa 1500 miliardi di dollari di transazioni. La piattaforma è molto apprezzata sia per la velocità di transazione sia per il fatto che sia una delle più sicure tra tutte. La protezione del cliente, infatti, è fuori discussione e qualunque piccolo intoppo viene gestito da un eccellente servizio clienti.
Il fatto, poi, che i casinò che accettano PayPal siano in gran numero è rappresentativo del successo dell’azienda in maniera evidente. Proprio il settore dell’azzardo è uno dei più difficili da gestire, con un sacco di clienti e dei conti gioco su cui fare riferimento. Se non ci fosse un metodo di pagamento sicuro tutto questo sarebbe impossibile e un settore che fattura, solo in Italia, 150 miliardi di euro all’anno non può di certo permettersi di affidarsi a piattaforme che lavorano superficialmente.
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