I curatori fallimentari di Latina Ambiente Angela Pierro e Lorenzo Palmerini sono stati ascoltati ieri in commissione Trasparenza, presieduta dalla consigliera del Pd Nicoletta Zuliani. Finalmente è stata fatta chiarezza su alcuni punti nevralgici del servizio di igiene urbana, sulla situazione del fallimento della partecipata, sul debito e sul destino della discarica di Borgo Montello. E quest'ultimo tema non riserva buone notizie: secondo i curatori la Regione Lazio non ha escluso la possibilità di nuovi ampliamenti, contrariamente a quanto assicurato dal Comune di Latina nei mesi scorsi.
La proroga oltre il 30 giugno
La convocazione in trasparenza era per avere certezze sulla possibilità che Latina Ambiente prosegue la propria attività oltre il 30 giugno 2017. I curatori hanno spiegato che «questa decisione spetta al giudice delegato al quale il Comune deve presentare una proposta specifica che preveda un piano industriale che motivi questa proroga e deve farlo entro metà maggio, perché se venissero meno le condizioni di impresa il tribunale ha il dovere di revocare seduta stante». In definitiva, «c'è spazio per ulteriore proroga ma se cambiano le condizioni il giudice potrebbe non autorizzate l'esercizio provvisorio».
Lo stato di salute della spa
«Personale specializzato, conosce il servizio, ci stanno facendo fare bella figura - ha detto Palmerini - non sembrerebbe che il servizio sia reso da una società fallita, anche se la struttura non è performante». Il paradosso è dunque che la società funziona, a parte appunto qualche anomalia di spesa. Interessante il passaggio sui crediti/debiti. «Latina Ambiente ha un credito commericiale di 16 mi lioni col Comune e un credito Tia di 19 milioni di euro. Se il comune avesse riconosciuto i 16 milioni, asticella per passare in continuità senza fallimento (18 milioni) c'era», ha fatto rilevare Palmerini. «La società - ha aggiunto - ha una esposizione di 30 milioni di euro, c'è una grossa voce di debito verso erario che si sarebbe potuto evitare con criterio di contabilizzazione diversa (sono stati fatti negli anni accertamenti di utili iscritti a ricavo come se fossero incassati). C'è stato per anni un margine positivo, poi interrotto e ripreso. Nessuno è esente da errori, nemmeno il Comune che doveva controllare. Il parco mezzi è oggi disastrato - ha aggiunto ancora Palmierini - Faremo l'asta perché dobbiamo dismettere il patrimonio. Se il Comune partecipa? Sì, non è scontato che si aggiudichi i mezzi. Per fare porta a porta spinto servono mezzi e personale».
Ecoambiente e discarica
La "bomba" è arrivata verso la fine. Parlando di dismissione dei mezzi, i curatori hanno sottolineato come «la quota di Ecoambiente andrà all'asta. Siamo andati in Regione Lazio per avere elementi per una valutazione della società che possiede la discarica di Borgo Montello. Non è stato escluso un nuovo ampliamento della discarica. Il valore, attualmente, è di 3 milioni di euro». La Curatela vuole ottenere l'autorizzazione per l'ampliamento (400 mila mc) così aumenta anche il prezzo d'asta e un privato lo acquista. «Quanto ci stanno dicendo i curatori - ha detto il consigliere di Noi con Salvini Matteo Adinolfi - smentisce le parole dell'assessore all'Ambiente Roberto Lessio che aveva assicurato che la discarica di Montello era chiusa definitivamente e destinata al post mortem».