21.04.2017 - 16:52
La fornitura di acqua potabile alle isole mediante trasporto con navi cisterna non è conseguente alla messa in funzione del dissalatore di Ventotene, impianto per cui Acqualatina ha investito dieci milioni di euro. A spiegarlo è la Vemar, società di trasporti marittimi che gestisce il servizio di rifornimento, che sottolinea come i trasporti siano sempre stati (e sono tuttora) regolati dalle norme per la tutela dell'ambiente e che uno stop al trasporto dell'acqua potabile via mare non comporterebbe alcun tipo di miglioramento alla balnearità. Due i motivi di queste affermazioni: il primo riguarda le attuali condizioni di trasporto di acqua via nave, che già avviene secondo la stringente normativa antinquinamento di derivazione internazionale (la Convenzione Marpol) nei limiti e nel pieno rispetto delle regole della navigazione e senza alcuna interferenza negativa sui parametri della balnearità delle acque costiere; il secondo, invece, riguarda le preoccupazioni espresse dagli operatori turistici di Ventotene sul progetto del dissalatore che sembrerebbe dover scaricare in mare, sulla diga foranea del Porto dell'isola, la salamoia di scarto della produzione dell'acqua potabile, unitamente a prodotti chimici, con probabile incidenza negativa sull'ambiente marino costiero di Ventotene.
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