Una contesa andata avanti per tre anni e mezzo. Una battaglia in tribunale per i diritti, anche se quando si parla di dignità sociale e di lotta alla discriminazione non dovrebbe essere necessario ricorrere a leggi, articoli e commi: basterebbe il buonsenso. Alla fine l'associazione "Beatrice", Fabrizio Ghiro, l'associazione "Luca Coscioni", Giorgio Libralato e tutti coloro che hanno supportato le parti «attrici» della causa contro il Comune di Sabaudia, come si chiamano tecnicamente, l'hanno spuntata. Il mare è un diritto di tutti e le barriere - la cui presenza dopo la pronuncia del tribunale potrebbe influire sulla Bandiera Blu della città delle dune - devono essere abbattute. Senza "se" e senza "ma". E ieri, dopo la storica sentenza, nel corso di una conferenza stampa all'hotel "Le Palme" moderata dalla giornalista Mariasole Galeazzi, sono state ripercorse tutte le tappe di questa vicenda. Presenti Fabrizio Ghiro, la moglie Silvia Cerqua, Alessandro Gerardi (associazione "Luca Coscioni") e Giorgio Libralato. È stato proprio quest'ultimo, consulente tecnico di parte, a prendere per primo la parola e a raccontare questa storia iniziata ormai parecchi anni fa, anche grazie alle battaglie politiche dell'ex consigliere Antonio Ciriello. Libralato ha sottolineato come all'ex amministrazione fossero stati donati due progetti per sistemare le passerelle e renderle agibili anche alle persone diversamente abili. Tutto è finito nel dimenticatoio. Il colloquio con l'ex sindaco Lucci si è interrotto e si è finiti alle carte bollate. E così, attraverso perizie e sopralluoghi, si è scoperto come nessuna struttura ancora oggi risponda ai requisiti di legge. Dello stesso avviso è stato il consulente tecnico nominato dal tribunale, l'architetto Gurreri, che ieri ha inviato una nota di cui è stata data lettura in conferenza stampa da Libralato. «Auspico vigilanza e che - ha scritto - si inizino a eliminare lacci e lacciuoli per favorire l'integrazione contro l'isolamento frustrante». L'avvocato Gerardi ha parlato di un «precedente molto importante», sottolineando poi come «la mancanza di fondi non possa comprimere i diritti delle persone». Non c'è quindi scusa che tenga: i soldi eventualmente vanno trovati. «Nella memoria difensiva sembrava che quella di Sabaudia fosse una situazione paradisiaca, ma le cose - ha detto - non stavano così e la verifica molto puntuale che è stata svolta lo ha appurato». Tanti i problemi: passerelle inaccessibili, assenza di parcheggi, mancanza di mezzi pubblici fruibili per le persone diversamente abili. Il mare, insomma, non è alla portata di tutti. «Ora - ha detto il rappresentante dell'associazione "Coscioni" - è finito il tempo delle promesse. Siamo pronti, nel caso in cui non ci siano risposte, a fare ricorso per ottemperanza». Poi un riferimento alla Bandiera Blu. «Riteniamo l'assegnazione - ha aggiunto Gerardi - un paradosso dopo la sentenza. Valuteremo se intervenire». A concludere i lavori è stato Fabrizio Ghiro, che ha iniziato questa battaglia "per il futuro". Non suo, ma dell'intera collettività. Ghiro, soddisfatto per la pronuncia del Tribunale, ha ringraziato chi lo ha accompagnato in quest'impresa, sottolineando come sia importante abbattere le barriere. Soprattutto quelle mentali.