Oggi protestano gli addetti alle pulizie nelle scuole per la mancata o ritardata erogazione degli stipendi, ma intanto una delle ditte chiamate in cause in quanto affidatarie dell'appalto con il Miur fornisce una seconda versione delle cause che hanno portato al problema degli stipendi. Si tratta della società Maca srl che in una nota precisa che i lavoratori «dell'appalto non stanno ricevendo buste paga a zero; le buste paga emesse dal mese di ottobre 2017 non sono infatti a zero ma recano le somme dovute ai lavoratori per l'attività materialmente prestata con limitate (entro il quinto) decurtazioni a titolo di recupero della banca ore negativa dagli stessi maturata in favore della Maca srl». Le ore mancanti cui si fa riferimento sono scattate dal mese di luglio quando, secondo la società, alcuni lavoratori «sulla scorta delle indicazioni fornite dalle organizzazioni sindacali di riferimento, ovvero Cgil, Cisl e Uil» hanno «rifiutato nel mese di luglio 2017 di prestare attività di lavoro in restituzione della suddetta banca ore negativa». Di qui la decurtazione dallo stipendio. Non tutti i lavoratori dell'appalto hanno però attuato questa scelta. Gli iscritti al sindacato Usb hanno sottoscritto con Maca srl un verbale di conciliazione nel quale «è stata stabilita la regolarizzazione di diverse posizioni ed è stata disciplinata puntualmente la modalità di restituzione della banca ore negativa da parte dei lavoratori associati». Secondo la nota della società la situazione di disagio attuale è scaturita dalla risoluzione contrattuale disposta da Consip (ora impugnata davanti al Tribunale di Roma) a seguito della quale il Ministero ha dato indicazione alle scuole inserite nell'appalto di non pagare quanto dovuto alle imprese aggiudicatarie e ciò a cascata ha avuto ripercussioni. La Maca nella sua lettera afferma che da ottobre 2017 non riceve alcun pagamento, «con ciò rendendo sostanzialmente impossibile onorare gli impegni nei confronti dei lavoratori». E aggiunge: «Peraltro il medesimo Ministero, dopo avere dato indicazioni agli istituti scolastici di non provvedere neppure al pagamento in favore della scrivente delle attività di decoro già svolte e positivamente concluse sin dalla scorsa estate (che nulla hanno a che vedere con le dinamiche dell'appalto delle pulizie), ha unilateralmente sospeso anche l'erogazione dei fondi per lo svolgimento delle attività di manutenzione del decoro per il periodo corrente e quello a venire per tutti gli istituti scolastici del lotto 5. Quindi la situazione di grave disagio oggi patita dai lavoratori dell'appalto dipende esclusivamente dalle illegittime ed arbitrarie prese di posizione del suddetto Ministero, comunque contestate dalla scrivente in tutte le competenti sedi giudiziarie. Risulta facilmente comprensibile infatti come l'ordine di sospendere i pagamenti, in attesa della conclusione dell'istruttoria dell'Ispettorato del lavoro per la determinazione del credito dell'impresa, il cui tempo è stato stimato in circa 7 mesi, sia causa di ben più gravi problemi rispetto a quelli che si intendeva risolvere. Basti pensare che nei casi in cui gli Istituti scolastici, nell'esercizio della loro autonomia negoziale, hanno doverosamente ed opportunamente deciso di procedere comunque con il pagamento del canone mensile, i lavoratori ivi impiegati sono stati immediatamente remunerati».
La protesta
Vertenza scuole, l’altra verità: oggi la manifestazione
Latina - La società titolare di parte dell’appalto accusa il Ministero per i disagi ai lavoratori. La srl non viene pagata da ottobre