Un altro spettacolo rinviato, un concerto del conservatorio Respighi, che doveva tenersi nel foyer del D'Annunzio, è solo l'ultima pagina nera della vicenda dei lavori al Palacultura, il gioiello della città diventato negli anni un'emergenza mai risolta. Il teatro grande, tempio della cultura cittadina, prima chiuso per un anno e mezzo, poi riaperto, poi chiuso di nuovo per l'adeguamento alle prescrizioni anti incendio, poi richiuso dopo un timido avvio di stagione è finito inesorabilmente nel gorgo della trasandatezza e della superficialità delle passate gestioni. Da risorsa del territorio la struttura è stata svilita e preclusa alla città e, oggi come ieri, nonostante la buona volontà e lavori importanti effettuati dall'amministrazione Coletta, i problemi legati alla manutenzione e a impianti vecchi e trascurati sono stati l'ostacolo più grande alla riapertura nel 2019. «La parte dell'impiantistica è terminata - assicura l'assessore ai lavori pubblici Emilio Ranieri - stiamo completando le opere edili, sono state fatti anche i lavori sui parapetti e sui supporti. Ci siamo trovati di fronte a tanti materiali non classificati sui quali non c'erano le certificazioni dell'epoca». L'altro problema emerso nelle ultime settimane sono state infiltrazioni ulteriori di umidità. Evidentemente i lavori fatti qualche anno fa sulla copertura erano fatti male o qualcosa è andato storto. Ad oggi, tra lavori predisposti dal commissario e quelli demandati dall'amministrazione Coletta sono stati spesi per il teatro 440mila euro circa.