Ci siamo: Priverno si prepara ad abbracciare la sua nuova biblioteca che sarà incastonata nel cuore del centro storico. Nelle settimane in cui il servizio, finora attivo in via Consolare, è stato chiuso, è stato effettuato lo spostamento nei nuovi locali appositamente destinati nel Palazzo del Vescovado, in piazza Ludovico Tacconi, nei pressi di Santa Chiara.
Al primo piano di quello che era il Museo Archeologico, anch'esso spostato dall'amministrazione Bilancia nell'ottica di un ampio progetto di riorganizzazione logistica degli spazi e soprattutto di contenimento dei costi per quanto riguarda i canoni di affitto dei locali, al primo piano la nuova installazione potrà contare di ambienti ampi, luminosi e confortevoli, numerose sale riservate ad adulti o bambini, aperte e comunicanti, ma dalle dimensioni adeguate perché non vi siano troppe persone in un'unica stanza; un salone conferenze dotato di sistema di proiezione; collegamento Internet wifi, con tanti testi disponibili e tantissimi altri, in formato digitale, delle altre dotazioni del Sistema delle Biblioteche Lepine, da consultare on line. La nuova biblioteca verrà inaugurata oggi alle 18 e sarà intitolata a Pierina Carfagna. La cerimonia sarà anche l'occasione in cui il presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti, potrà presentare il progetto di digitalizzazione delle biblioteche dei Comuni lepini, un progetto importantissimo capace di moltiplicare, avvicinandolo con un click a chiunque, il patrimonio librario dell'intero sistema di biblioteche dei paesi dei Monti Lepini.
Lo storico locale, Edmondo Angelini, presenterà invece per la prima volta una delle sue ultime e interessantissime opere: "Due Saggi Francescani", sulla presenza di questo ordine monastico a Priverno e in particolare nel monastero di San Lorenzo. La nuova biblioteca sarà al primo piano del palazzo che al piano terra ospita l'archivio storico, oggetto anch'esso di un processo di digitalizzazione avviato dalla Regione Lazio. Il sindaco Anna Maria Bilancia punta forte sul risultato: «Il nostro sforzo di amministratori sta nella volontà di recuperare alla funzione culturale e sociale il patrimonio comunale perché diventi patrimonio di tutti, occasione di crescita personale di ognuno e di sviluppo dell'intera comunità. Vogliamo che i luoghi pubblici offrano ai cittadini tante opportunità di svago, di studio, di servizio, di crescita economica; vogliamo che essi siano di tutti e che tutti li possano vivere pienamente, in sicurezza e con facilità».