Quando nel 2012 il governo decise di risparmiare con la giustizia chiudendo le sedi distaccate di diversi tribunali e lasciando la facoltà ai Comuni di mantenere, a proprie spese, gli uffici dei giudici di pace non aveva evidentemente previsto che anche gli enti locali, tra difficoltà di bilancio e blocco del turnover, presto sarebbero rimasti senza risorse. È accaduto al Comune di Terracina che nel 2012, nonostante in dissesto finanziario, decise di conservare l'ufficio nella sede dell'ex tribunale. E che oggi, sette anni dopo, si vede costretto a ricorrere alla gestione associata, unica soluzione percorribile per continuare a conservare il presidio giudiziario. Altrimenti, addio. È tutto scritto in una recente delibera di giunta, probabilmente la prima senza Nicola Procaccini sindaco, che dovrà essere portata in Consiglio comunale per il voto. In buona sostanza di prende atto della perdita in sette anni del 20% dell'organico dell'ente per via dei pensionamenti, cui si deve aggiungere per il 2020 l'ulteriore pensionamento di almeno 24 unità. A correre in soccorso al Comune di Terracina arriva comunque - e per fortuna - il vicino ente di San Felice Circeo. Che - si legge sempre nella delibera - «ha manifestato la volontà di contribuire al mantenimento del predetto Ufcio, facendosi carico di una quota parte delle spese di funzionamento, ivi compreso il fabbisogno di personale amministratvo, anche mediante il ricorso all'istituto contrattuale del distacco del personale dipendente». Nel protocollo, che avrà la durata di dieci anni, Terracina compare come Comune associante, San Felice Circeo come Comune associato. Verrà istituito un comitato col compito di programmare tutti i procedimenti amministrativi del nuovo servizio convenzionato. Si stabilisce inoltre che l'organico del giudice di pace si compone di 5 unità in posizioni di distacco dai Comuni aderenti. Quanto alle spese, saranno per il 20 per cento sostenute dal Comune di San Felice. In questo modo i due enti puntano a preservare, per almeno altri dieci anni, un presidio giudiziario che altrimenti sarebbe accorpato a Latina.