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Il rapporto Paes

Clima mite e tanto sole: "Terracina città ideale per l'energia pulita"

Secondo lo studio la città ha un grande potenziale, ma gli impianti sono al di sotto della media regionale. Questione culturale

Clima mite e tanto sole: "Terracina città ideale per l'energia pulita"

Il freddo per pochissimi mesi l'anno, il sole che irradia pressoché ininterrottamente durante tutte le stagioni. Un clima invidiabile, insomma, almeno per il momento. Goduto, sbandierato e sfruttato ma alla fine, per le cose veramente importanti, snobbato. Eppure potrebbe essere una risorsa a costo zero. Donata dalla natura per migliorare la qualità della vita delle persone e le condizioni del pianeta.

A dirlo, anche se in termini ben più scientifici, è il Paes, il Piano d'azione per l'energia sostenibile che l'assessorato all'Ambiente ha commissionato a una società nell'ambito del patto dei sindaci, che impegna il Comune entro il 2030 ad abbattere del 41% le emissioni di CO2. Molte le azioni da intraprendere da parte dell'ente. Dalle colonnine e le auto elettriche a una rete di piste ciclopedonali, dall'incremento delle Ztl a quello delle isole pedonali, da uno "Sportello energia" in cui rilasciare informazioni ai cittadini sui vantaggi delle energie pulite, a una task force che intercetta incentivi, finanziamenti. Ma prima di tutto c'è il consumo privato, quello che più impatta sull'ambiente e sui costi. Energia elettrica ed energia termica. Su questo i dati evidenziano un paradosso: tanto sole e dunque una potenziale copertura integrale, ma pochissimi impianti di conversione. Un tesoro sprecato.

Si guardi solo al riscaldamento. Secondo lo studio Paes per Terracina i "gradi giorno", l'unità di misura che indica il fabbisogno termico per scaldare le abitazioni, è di valore basso. Poco più di 996. Cosa vuol dire? «Che le temperature esterne sono molto vicine alla temperatura stabilita per l'ambiente riscaldato, 20 gradi» e «quindi non occorre un riscaldamento intenso e prolungato». Gli impianti nella città di Giove si accendono tra il 15 novembre e il 31 marzo, per 10 ore al giorno. E con tutto il sole che c'è questa poca energia richiesta potrebbe essere prodotta da pannelli fotovoltaici e solari. Per il fotovoltaico invece, ad oggi su una media regionale di 0,2 kW/abitante, Terracina ha una copertura di 0,078 kW/abitante. Un nulla. E d'altra parte basta guardare il confronto fatto con il Comune di Rovereto, che lo stesso numero di abitanti e condizioni climatiche meno favorevoli. Ha più del doppio degli impianti fotovoltaici di Terracina, e parliamo di impianti domestici. «Nonostante le maggiori potenzialità la potenza installata a Terracina risulta essere scarsa e molto inferiore rispetto alla media regionale» conclude il Paes. Se guardiamo Rovereto, scompariamo.

Per cambiare rotta servono azioni politiche. Il Paes indica gli obiettivi da qui al 2030 e non sono fantascientifici. Il Comune deve proporre incentivi, sconti, fare investimenti, sensibilizzare informando la cittadinanza con un vero "Sportello energia". Dire, ad esempio, che il 95% di acqua calda sanitaria si può ottenere coi pannelli solari. E che esiste il Solar Cooling che si serve dei raggi solari per produrre aria condizionata e raffreddare i frigoriferi, dunque annullando i consumi di energia d'estate. L'amministrazione comunale deve essere capace di fare scelte anche impopolari. Come modificare il regolamento edilizio. E imporre alcune tecnologie. Anche perché le temperature a Terracina, come nel resto del pianeta, stanno aumentando. E non è un bel segnale.

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