Quarantaquattresima in Italia 1.044ª in Europa. È la posizione occupata dalla provincia di Frosinone, che risulta tra le più virtuose, Illuminazione pubblica, Napoli città più virtuosa in Italia in termini di minor spreco di luce per illuminazione pubblica. È quanto emerge da uno studio realizzato dall'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica di Milano dal titolo "A riveder le stelle: quanto sprechiamo sull'illuminazione pubblica!".
Un nuovo studio che conferma l'eccessivo ricorso all'illuminazione pubblica in Italia. Ordinando le province europee per quantità di illuminazione pubblica sprecata pro capite dalla più virtuosa alla meno virtuosa, solo tre province italiane rientrano nella prima metà della classifica mentre ben 58 "province" italiane su 110 (il 53 per cento) stanno nell'ultimo 20 per cento.
Come si comportano le province italiane rispetto a quelle degli altri paesi europei? Nel lavoro è riportata una classifica delle 1359 province europee ordinate secondo i flussi di luce sprecata pro capite (al primo posto stanno le province con una minore quantità di luce sprecata—definita come luce che va verso l'alto—in rapporto alla popolazione).

Nel primo 40 per cento più virtuoso della classifica non compare neanche una provincia italiana. La più "virtuosa" è Napoli, 567esima su 1359 province europee. Oltre Napoli, solo Bolzano (578esima) e Genova (660esima) stanno nella prima metà della classifica europea. Tutte le altre nostre province stanno nella seconda metà della classifica e ben 58 province italiane su 110 (il 53 per cento) stanno nell'ultimo 20 per cento della classifica europea.[5] Tra le meno virtuose compaiono Olbia-Tempio (1305esima), L'Aquila (1263esima) e Aosta (1262esima). Nonostante al primo posto in termini di minor spreco di luce per illuminazione pubblica Napoli (e Palermo sia al quarto posto), in generale le province del Sud sono sottorappresentate nei primi posti della classifica. Per esempio, nei primi trenta posti sono presenti solo sei province del Sud: oltre a Napoli e Palermo, sono presenti anche Catania, Reggio Calabria, Messina e Caserta, quindi il venti per cento del totale quando invece le province del Sud rappresentano il 38 per cento delle province italiane. Le province del centro sono solo leggermente sotto rappresentate nelle prime trenta posizioni: in questo caso sono presente cinque province (Prato, Massa-Carrara, Pistoia, Roma e Firenze), il 16,7 per cento del totale quando invece le province del centro rappresentano il 18,2 per cento del totale delle province italiane. Le province del Nord sono invece ampiamente sovra rappresentate, con 19 casi (il 63,3 per cento del totale quando le province del Nord sono invece il 43,6 per cento del totale delle province).
Detto delle tre realtà che si piazzano sul podio, stringendoil campo al territorio laziale, la migliore performance è quella di Roma: quattordicesima in Italia 879ª in Europa. Una posizione avanti a Frosinone c'è Viterbo (43ª e 1.051ª). Penultima in regione è Latina (70ª in Italia e 1.147ª in Europa); chiude Rieti: 101ª in Italia e 1.222 in Europa. Nel capoluogo pontino le cose miglioreranno con l'introduzione della nuova illuminazione a led.
Per ogni provincia europea sono stati rapportati i flussi luminosi alla popolazione della provincia. Se si escludono i paesi scandinavi, il cui rapporto è particolarmente elevato a causa della bassa popolosità (il denominatore è molto basso ed esiste probabilmente un minimo di illuminazione necessaria indipendentemente dalla popolazione), si nota che i paesi in cui la quantità di luce sprecata pro capite è più elevata sono Portogallo, Spagna e Italia. I paesi più virtuosi sono invece quelli dell'Europa centrale e orientale. I flussi di luce sprecata sono invece rapportati al prodotto interno lordo. Anche in questo caso si nota che Portogallo, Spagna e Italia sono i paesi meno virtuosi, mentre i paesi del Centro Europa e dell'Europa dell'Est appaiono più virtuosi. Nonostante in questo caso il dato possa essere condizionato dal denominatore (per esempio, città come Londra e Berlino risultano particolarmente virtuose a causa del reddito molto elevato e, anche in questo caso, esistono probabilmente delle non linearità nelle necessità di energia al crescere del Pil) la mappa mostra che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lo spreco di illuminazione pubblica non riguarda i paesi più ricchi. In altri termini, le regioni più ricche sono proprio quelle in cui si spreca meno corrente per illuminazione pubblica, mentre nelle regioni del sud Europa gli sprechi sono maggiori nonostante le peggiori condizioni economiche.
A tira le somme, quindi, in Italia spendiamo il doppio della media europea e 5 volte rispetto alla Germania. I nostri sistemi di illuminazione pubblica sono vecchi e poco efficienti. E risparmiare non comporterebbe problemi per la sicurezza o il lavoro. L'ostinazione a tenere le luci ben accese di notte anche dove risulta perfettamente inutile rappresenta uno spreco rilevante da aggiungere agli altri, come spiega Eugenio Occorsio in un interessante servizio sull'inserto Affari e finanza di Repubblica. E non è questione di lana caprina. Ad essere più oculati in questo settore, si potrebbe risparmiare fino a un miliardo di preziosi soldi pubblici, circa il 50 per cento della spesa attuale.