Tra meno di un mese, in occasione dell'ottantesimo anniversario dell'inaugurazione della città, sarà inaugurato il nuovo museo "Città di Pomezia - Laboratorio del Novecento".

Ad annunciarlo, ieri mattina, in Consiglio comunale, sono stati il sindaco Adriano Zuccalà, che ha indicato la data del 29 ottobre come quella del taglio del nastro, e il consigliere del MoVimento 5 Stelle, Laura Navisse, che ha illustrato nel dettaglio come sarà il Museo stesso, al fine di approvare il relativo Regolamento, licenziato all'unanimità dalla massima assise civica pometina.

«L'obiettivo - ha spiegato la Navisse - è quello di creare un luogo fisico legato al contemporaneo, all'interno del quale rileggere la storia di Pomezia nella sua totalità. Abbiamo voluto creare un luogo di eccellenza al servizio del territorio e del suo sviluppo, per richiamare i turisti e stimolare le attività di conservazione dei flussi documentali e quelle di produzione della ricerca scientifica».

La Navisse, nel suo intervento, ha anche spiegato come il Museo ospiterà il primo Punto informativo turistico della città, mentre in piazza Indipendenza ci sarà una sorta di "prosecuzione" dell'esposizione museale, con un pannello che indicherà i punti più interessanti del Nucleo aulico di Fondazione.

Cinque le sezioni in cui sarà articolato il Museo pometino, che abbracceranno un arco temporale compreso fra la fondazione del 1938 e l'abolizione della Cassa del Mezzogiorno: "Pomezia in cantiere" (in cui sarà narrata la storia della città dalla fondazione all'inaugurazione); "Città e governo del territorio" (con la documentazione amministrativa relativa alla costituzione e alle attività di Pomezia fra il 1938 e il 1948); "Pomezia in rassegna" (con la proiezione di filmati relativi agli anni della fondazione e dell'industrializzazione negli anni ‘60); "Popoli fondatori" (in cui si affronteranno le origini dei popoli che hanno dato vita ai nuovi cittadini di Pomezia, con foto storiche anche donate dai cittadini); "Industrializzazione e sviluppo" (che comprenderà il periodo compreso fra il boom industriale degli anni ‘60 fino alla fine della Cassa del Mezzogiorno).

Anche i consiglieri d'opposizione hanno espresso il loro parere favorevole rispetto a questa iniziativa: «Il destino del progetto - ha affermato Stefano Mengozzi - starà nella capacità dell'amministrazione di far avvicinare i cittadini a quest'opera unica che può diventare il simbolo della città».

«Dopo un anno finalmente, in questa sede, parliamo di cultura - ha invece dichiarato Pietro Matarese -. Nel regolamento si parla di risorse umane, di assetto finanziario: mi aspettavo che venisse detto dove verranno reperite le risorse umane, se ci saranno spostamenti o nuove assunzioni».

Fabio Fucci, invece, si è detto «felice» in quanto, nel caso specifico, «un provvedimento portato avanti negli anni passati trova la sua prosecuzione. Non posso non ricordare che l'ex assessore Giuliano Piccotti ha partecipato a questa opportunità di finanziamento per le Città di Fondazione per dare il via al progetto che oggi si conclude. Un progetto di eccellente qualità».

Ha chiuso gli interventi il sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà: «È un piacere parlare di un nuovo luogo di cultura e aggregazione. Sono soddisfatto perché c'è stata la collaborazione di diverse associazioni e di tanti cittadini. Questo ci ha reso orgogliosi, perché Pomezia è una città giovane dove c'è già un senso di comunità e di appartenenza da parte di tutti coloro che hanno contribuito a farla diventare una città moderna e che guarda al futuro».