I cittadini di via Savuto e delle zone circostanti tirano un sospiro di sollievo dopo la sospensione decisa dal Tar per il piano di caratterizzazione della Paguro e incalzano l'amministrazione comunale, chiedendo lumi sulla scelta di affidare l'intervento di campionamento al privato. Il decreto cautelare del Tribunale amministrativo regionale, arrivato dopo il ricorso presentato dall'associazione Italia Nostra, ha bloccato l'avvio dei lavori almeno fino alla discussione in Camera di Consiglio, fissata per il 20 novembre. Ma il piano di caratterizzazione preoccupa il consorzio La Gogna, soprattutto perché è finanziato dalla stessa società (Paguro) proprietaria del terreno che nel 2016 presentò un progetto per realizzare una discarica nell'area. E il sospetto dell'ente consortile è che i due progetti (carotaggi e discarica) siano strettamente collegati. «Siamo perplessi - spiega il presidente del consorzio, Silvano De Paolis - e preoccupati rispetto agli atti che l'amministrazione Terra sta portando avanti, atti che sembrano rappresentare una svolta rispetto alla posizione tenuta fino a oggi sulla realizzazione dell'invaso nell'area in via Savuto, che soggetti molto interessati cercano di tenere ancora aperta».
Sospetti alimentati da alcune dimenticanze della giunta Terra, che nell'incontro di fine luglio avuto con i cittadini della zona relativo alla bonifica dei siti contaminati non ha fatto riferimento alla proposta della società riconducibile alla Rida Ambiente, che poche settimane dopo si sarebbe tradotta nell'indizione di una conferenza dei servizi. «Lo scorso 30 luglio abbiamo avuto un incontro con l'assessore all'Ambiente, Michela Biolcati Rinaldi, proprio su questo problema ma dalla quella riunione le uniche informazioni che ci arrivarono furono relative a un finanziamento della Regione di 300 mila euro, che sarebbero stati assegnati al Comune per avviare la bonifica delle quattro discariche esistenti nel territorio apriliano, fra le quali quella di via Savuto. Poi improvvisamente, sempre in quei giorni, il Comune ha indetto una conferenza dei servizi per decidere della proposta della Paguro, di provvedere alla caratterizzazione (che da profani traduciamo in indagine) per individuare la tipologia di materiali presenti nell'area, allo scopo di stabilire le modalità per provvedere eventualmente alla sua bonifica». Insomma, nell'incontro del 30 luglio il Comune non avrebbe fatto nessun riferimento ai cittadini di La Cogna rispetto al piano del privato. Un atteggiamento contraddittorio, perché è vero che l'indizione della conferenza dei servizi è stata successiva a quel confronto (20 agosto) ma la proposta di Paguro era precedente (giugno) e già conosciuta dall'ente, inoltre proprio pochi giorni prima (25 luglio) si era riunita la commissione consiliare congiunta per affrontare il tema.
Il consorzio La Gogna: pronti a protestare se tornerà l'incubo discarica
Un ascolto preventivo dei consorzi e dei comitati di zona avrebbe permesso ai cittadini di manifestare la propria preferenza, una preferenza che si indirizza verso un intervento pubblico e non privato proprio per la storia di via Savuto. «Abbiamo chiesto un incontro - continua De Paolis - all'assessore per conoscere in modo chiaro e trasparente se sono stati modificati gli orientamenti dell'amministrazione e del Consiglio Comunale, che qualche mese fa si erano opposti alla richiesta avanzata dalla Paguro di farsi carico gratuitamente della bonifica della discarica, richiesta che si pone evidentemente l'obiettivo di ottenere poi l'autorizzazione a utilizzarla. Ci attiveremo con grande impegno per promuovere una vasta operazione di informazione sulla cittadinanza, anche per organizzare una mobilitazione nel caso si riaffacci il pericolo della discarica».