La soluzione dei pozzi privati a Itri si potrà risolvere soltanto con una soluzione pubblica, dunque col subentro del gestore idrico Acqualatina. Questa la strada ormai tracciata tra Comune di Itri, Regione, Provincia, Ato 4 e Acqualatina, che il 16 gennaio si sono di nuovo incontrati alla Pisana per fare il punto. Prossimo passo, imminente, l'analisi attraverso appositi saggi, l'acqua erogata dai singoli pozzi "in quanto dalla eventuale potabilità della risorsa deriverebbero conseguenze specifiche sotto il profilo normativo" spiega Fargiorgio. E ancora: "Ferma pertanto l'efficacia dell'ordinanza da me emessa il 08/02/2019 (con tutte le conseguenze per i suoi destinatari che, ripeto, non possono unilateralmente procedere al distacco o alla dismissione del servizio), al momento appare assolutamente necessario acquisire il dato sulla qualità dell'acqua emunta dai singoli pozzi. Sulla scorta delle intese raggiunte in Regione, ho pertanto emesso ulteriore e specifica ordinanza al fine di autorizzare e consentire l'accesso ai tecnici di Acqualatina e della ASL presso le prese d'acqua interessate dal primo provvedimento, permettendo di effettuare i saggi. Si tratta di un passaggio procedurale di estrema importanza, in vista della fattibilità della soluzione prospettata in Regione. Un passaggio che appare necessario anche in funzione di quello che dovrà essere il regime da rispettare nelle more del perfezionamento delle procedure pubbliche; nella sede istituzionale, infatti, ho ribadito fortemente l'esigenza e la necessità di tutelare gli utenti finali che non debbono subire disservizi di alcuna natura. La decisione assunta in Regione apporta alla questione un dato nuovo, e di rilevante importanza, che non è più possibile disattendere, alla luce delle norme disciplinanti la materia. Ritengo perciò essere stato fondamentale l'incontro dello scorso 16 gennaio ed invito a soprassedere da iniziative che, anche alla luce di quelli che potrebbero essere gli sviluppi della vicenda, rischiano di rivelarsi del tutto inutili in quanto non rispondenti ai dettami normativi".