Anche nel circondario di Velletri - che comprende i Castelli Romani e il litorale a sud della Capitale - si è costituito il Nucleo di valutazione territoriale della disciplina dell'equo compenso per la professione forense.

In particolare, il Nucleo si è riunito per la prima volta nella sala del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Velletri a dicembre e, come riferito dal presidente del Consiglio forense veliterno, Lia Simonetti, la struttura organizzativa è stata composta con gli avvocati Teresa Capasso, Giuseppe Caputo, Lara Caschera, Marco Di Benedetto, Francesco Falco, Alessio Mazzocchi, Tiziano Montagna, Luca Sacripanti e Luigia Zarone. In più, come referente presso il Consiglio dell'Ordine, è stato nominato l'avvocato Andrea Medini (anch'egli, quindi, componente del Nucleo), mentre come coordinatore è stato indicato l'avvocato Francesco Falco; segretaria sarà l'avvocato Luigia Zarone.

Chiaramente, va evidenziato come il principio dell'equo e giusto compenso sia garantito dalla Costituzione, in special modo dall'articolo 36. Purtroppo, però, alla luce di quanto accaduto negli anni, spesso questi dettami non sono stati rispettati. «Ogni compenso iniquo - si legge in una nota - è lesivo della dignità e del decoro professionale, ma non solo: può alterare quei princìpi di leale concorrenza tra professionisti. Questo è il fine che si propone il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Velletri attraverso il Nucleo territoriale di monitoraggio: legalità negli accordi contrattuali ed il ripristinare il rispetto della disciplina legislativa. Così si potrà impedire la tendenza a pratiche di concorrenza sleale tra colleghi con la corsa al ribasso, pratiche che sviliscono non solo il principio dell'equo compenso, ma anche la stessa attività difensiva, compito precipuo degli avvocati».