Ci sono ben 24 zone nella città di Aprilia dove l'insediamento di attività produttive in prossimità delle case, in assenza di una pianificazione chiara, ha comportato uno sforamento delle emissioni acustiche rispetto a quanto prevede la normativa di riferimento. Emissioni elevate, al limite dell'inquinamento acustico e in alcuni casi tali da generare «salti di classe» repentini, vietati per legge ma possibili ad esempio se una industria impattante ha ottenuto l'ok per poter lavorare nel cuore di una zona densamente abitata. Un dato emerso dagli studi preliminari che hanno spinto l'amministrazione dopo oltre 12 anni a rimettere mano al piano di zonizzazione acustica, elaborato dagli architetti Gian Paolo Brilli e Simona Cappelli e utile sia per individuare criticità da risolvere in accordo con la Regione Lazio, sia per prevenire futuri insediamenti incompatibili con la classificazione dell'ambiente in cui sono calati.
Uno strumento correttivo e di pianificazione, quello presentato giovedì scorso durante la commissione ambiente dall'assessore Michela Biolcati Rinaldi che insieme ai tecnici redattori ha esposto le linee attuative, mentre martedì 11 febbraio la commissione passerà all'analisi delle cartografie che suddividono la città in aree protette, zone residenziali, residenziali e commerciali, di intensa attività umana e industriali. Se consiglieri di maggioranza e opposizione hanno sollevato perplessità sugli effetti pratici nel migliorare la qualità della vita dei cittadini, il piano servirà proprio a individuare le criticità ed evitarne di nuove. «Il primo passo per dotare il Comune - spiega il presidente della commissione ambiente Vincenzo Giovannini. di strumenti di pianificazione e salvaguardia rispetto al futuro insediamento di nuove attività impattanti. Oltre al piano di zonizzazione che potrebbe divenire strumento operativo in quattro mesi, l'assessore all'ambiente Michela Biolcati Rinaldi e in collaborazione con quello all'urbanistica, sta lavorando anche per la dotazione di un piano del traffico e di un elenco dei siti inquinati. Strumenti necessari per la futura pianificazione, in una città assediata da nuove richieste e dove quelle passate hanno un impatto notevole in alcune zone». Dove il rischio di inquinamento acustico già si configura, bisognerà cercare una soluzione con la Regione Lazio. «Questo lavoro, lungo ma ottimo – assicura Giovannini - avrà effetti pratici introducendo regole chiare per le aziende e garanzie per i cittadini».