Lucido e consapevole, non rappresenta un pericolo dal punto di vista psichiatrico e può naturalmente affrontare il processo a suo carico. E' quanto ha stabilito il perito nominato dalla Corte di Assise di Latina per una valutazione dello stato mentale di Fabio Trabacchin, il 38enne che deve rispondere dell'omicidio volontario della moglie Elisa Ciotti.

L'ha uccisa a martellate all'alba del 10 luglio del 2019. Un omicidio che per la Procura non sarebbe stato premeditato, scaturito forse al culmine dell'ennesima lite tra i due coniugi, separati in casa, in merito all'affidamento della figlia. E' stata la bambina, di appena 10 anni, lasciata sola dal padre col cadavere della donna a terra, a dover chiedere aiuto ad un parente mentre l'imputato cercava di raggiungere Roma dopo essersi liberato del martello e dei vestiti che indossava al momento dell'assassinio. La difesa aveva sostenuto la possibilità che il raptus avesse offuscato la mente dell'uomo rendendolo incapace di intedere e volere anche temporaneamente, ipotesi smontata dal perito, il dottor Marasco. Trabacchin sarà quindi processato il 23  aprile prossimo.